Il Bonus 200 euro dovrà essere restituito, brutte notizie per alcuni percettori. Cerchiamo di capire chi vedrà sottrarsi il denaro promesso.
Chi non soddisferà pienamente i requisiti di accesso alla prestazione dovrà restituire i 200 euro. Queste le direttive del DL Aiuti.
Tanto parlare intorno al Bonus 200 euro una tantum attivato dal Governo e ora giunge notizia di una possibile restituzione successiva all’erogazione. I cittadini devono essere a conoscenza del fatto che in seguito al versamento scatteranno dei controlli e se le verifiche dovessero accertare che il contribuente ha ricevuto la somma erroneamente, l’importo dovrà essere reso. Pensionati, lavoratori dipendenti, percettori del Reddito di Cittadinanza, autonomi e tutti gli altri beneficiari della misura sono a rischio. La normativa stabilisce precisamente i requisiti da rispettare e chi non li soddisfa non ha diritto ai 200 euro. La percezione indebita non sarà ammessa e verrà punita con la domanda di restituzione della somma ottenuta senza diritto.
Tutte le agevolazioni erogate dal Governo sono soggette a controlli. Troppo spesso capita, infatti, che i cittadini ne avanzino richiesta senza averne diritto percependo indebitamente i soldi dello Stato. Anche nel caso del Bonus dal valore di 200 euro di prossima erogazione scatteranno le verifiche al fine di individuare coloro che a fine anno dovranno restituire la somma.
Il requisito su cui verteranno i controlli è quello reddituale. Ricordiamo che il Bonus verrà erogato unicamente ai beneficiari con reddito personale inferiore ai 35 mila euro. Superando questa cifra nel 2022 si dovranno restituire i 200 euro il cui versamento, dunque, non è definitivo ma provvisorio. Inizialmente, infatti, l’INPS e il datore di lavoro si baseranno sulle informazioni in proprio possesso per stabilire la soddisfazione o meno del requisito reddituale. Dato che l’erogazione avverrà, però, prima della fine dell’anno – tra luglio e ottobre – è possibile che il cittadino possa superare la soglia limite fino al mese di dicembre 2022. Se così fosse, nel 2023 sarà necessario dare indietro la somma indebitamente percepita.
Dovranno restituire i 200 euro i cittadini che subiranno la revoca della pensione e tutti coloro che pur soddisfacendo il limite reddituale non soddisfano le altre condizioni previste per la propria categoria di appartenenza. I pensionati, ad esempio, devono ricevere almeno un trattamento pensionistico; i lavoratori dipendenti devono aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% per almeno una mensilità nella prima parte del 2022 e i disoccupati devono essere percettori di Naspi o Dis-Coll per ricevere i 200 euro.
Chi è consapevole del fatto che non rispecchia i requisiti, soprattutto quello reddituale, potrà rinunciare da subito al beneficio per non dover restituire dopo la somma. Dovrà utilizzare la stessa piattaforma usata per l’inoltro della domanda e seguire correttamente la procedura.