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Bonus e indennità

Superbonus e cessione del credito: le regole definitive

L’Agenzia delle Entrate chiarisce, una volta di più, le procedure per la cessione del credito per il Superbonus. Regole da non dimenticare.

 

Nonostante sia una misura tutto sommato “giovane”, il Superbonus ha cambiato più volte pelle. Soprattutto per adeguarsi agli aggiornamenti necessari per garantirne la regolarità.

Foto © AdobeStock

Il problema principale aveva riguardato la cessione del credito, inizialmente limitata a un solo slot, cosa che non aveva mancato di scatenare polemiche e sollevare preoccupazioni circa i lavori già presi. Il compromesso ottenuto aveva di fatto ripristinato l’agevolazione del 110% sui lavori edilizi così com’era, anzi, prospettando ad alcune categorie di correntisti bancari la possibilità di fruire addirittura di una quarta cessione del credito. Per fugare tutti i dubbi, visto anche l’endorsement negativo di Mario Draghi sulla misura, l’Agenzia delle Entrate ha emesso, lo scorso 23 giugno, una nuova circolare chiarificatrice, per capire fino a che punto potrà essere utilizzata la cessione del credito.

Un chiarimento necessario visto il recente passato. E, soprattutto, in virtù di un’agevolazione che, al netto di tutto, continua a tenere in ballo una serie di risorse importanti. Peraltro, anche su questo fronte, era stata sollevata una problematica non da poco, visto che quelle stesse risorse non sono sufficienti a coprire i costi delle intere operazioni avviate e dei lavori presi ma non cominciati. Uno sforamento che potrebbe essere risolto solo dalla ridefinizione dei bonus già esistenti, nel senso di una ridistribuzione delle risorse, oppure da un nuovo finanziamento. Ipotesi che al momento appare impossibile. E che, anche per il futuro, viaggia su quotazioni altissime.

Superbonus, il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate: come funziona con la cessione del credito

Quello dell’Agenzia delle Entrate è una sorta di riepilogativo, necessario per definire al meglio le procedure di utilizzo del Superbonus e della cessione del credito. Questo perché, a partire dal maggio 2020 (ossia dalla sua introduzione con il Decreto Rilancio), il Superbonus ha ricevuto qualcosa come 16 modifiche, fra provvedimenti normativi ritoccati e nuovi decreti legge intervenuti per ridefinire regole e risorse. Dalle prime correzioni e aggiustamenti di tiro, con il Decreto Sostegni ter erano state disposte modifiche sostanziali, soprattutto per le cessioni del credito. Le quali, in quel momento, erano state bloccate per necessità di contrasto alle frodi, penalizzando però anche le imprese virtuose. Una normativa successivamente rivista in modo strutturale. Per questo l’Agenzia delle Entrate ha deciso di convogliare nella circolare 23/E tutti i chiarimenti necessari, dai soggetti beneficiari alle alternative alle detrazioni.

Nel sunto, sono state incluse anche le procedure necessarie a fruire dell’agevolazione. E, di fatto, il documento rappresenta un compendio di tutte le istanze presentate dai contribuenti. Le più recenti modifiche normative hanno precisato che il Superbonus va applicato alle spese sostenute entro il 30 settembre 2022 per interventi su unità immobiliari. Oppure entro il 31 dicembre, a patto che alla data del 30 settembre siano stati effettuati lavori per il 30% dell’intervento complessivo. Per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 da persone fisiche su edifici da due o quattro unità immobiliari, l’agevolazione sarà comunque ammessa. A patto che siano possedute da un unico proprietario o in comproprietà. La percentuale di detrazione sarà via via diminuita.

Published by
Damiano Mattana