Una situazione assolutamente imprevedibile. Nessuno avrebbe immaginato si potesse arrivare a tanto.
Una situazione che definire complessa sarebbe davvero poco. Quello che sta succedendo nelle nostre città ha davvero dell’incredibile. Rincari praticamente ovunque e prezzi dunque alle stelle in ogni categoria. La guerra in Ucraina ed una situazione già tendente alla crisi nel post pandemia consegnano un quadro impietoso del caro vita nelle principali città italiane.
L’aumento dei prezzi nel comparto alimentare e non solo sta diventando un serio problema per le famiglie italiane. Qualsiasi articolo nel giro di pochi mesi, praticamente dall’inizio delle operazioni militari in Ucraina seguite dall’invasione dell’esercito russo è di fatto aumentato di prezzo in maniera esponenziale. Ci ritroviamo, di fatto, di fronte ad una situazione assolutamente non ipotizzata nemmeno dal più scettico degli addetti ai lavori.
Le famiglie sono in difficoltà e questa è ormai una cosa risaputa. Aumentano i beni di prima necessità cosi come aumentano i carburanti, i servizi e qualsiasi altro prodotto, articolo, bene di fatto acquistabile. Le previsioni degli economisti sono quasi sempre negative in vista di un imminente futuro che di certo non promette niente di buono per i cittadini italiani e non solo. Recenti studi confermano una situazione già nettamente al limite.
L’Unione Nazionale dei Consumatori attraverso una attenta analisi riguardante proprio l’aumento dei prezzi città per città ha stilato una classifica completa analizzando i maggiori rincari annui attraverso l’elaborazione dei più recenti dati Istat. Due voci su tutte analizzate, cibo e bevande e luce e gas. In merito agli aumenti troviamo insomma la seguente situazione: Bolzano (+112,9%), Trento (+109,2%) e Lodi (+79,8%). Queste le tre città con il maggior rincaro sugli importi delle bollette dell’energia elettrica.
Catania (+11,1%), Imperia (+11%) e Sassari (+10%) sono invece le tre città che hanno visto aumentare maggiormente i prezzi dei prodotti di genere alimentare. In merito inoltre alle uscite si segnala Catania con +643 euro per quel che riguarda l’aumento del costo della vita per famiglia. Imperia segna un aumento annuo pari a 589 euro.
Per quanto riguarda cibo e bevande la classifica si completa con Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%), in settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), poi Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con 9,2%). Città invece con minimo aumento sempre per quel che riguarda cibo e bevande sono: Milano, 4,7%, Mantova (5%) e Como (5,2%).
In merito inoltre alla classifica delle città di fatto più tartassate troviamo: Milano +78,2%, Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con +76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%), Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%). Le città meno colpite sono Sassari (+51,6%), Reggio Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli (+53,2% per entrambe). Una situazione davvero incredibile insomma che di certo al momento non promette miglioramenti per le famiglie italiane.
Ci troviamo in una fase molto critica. Il conflitto in Ucraina avanza ed al momento non sembrano esserci possibilità di imminente chiusura delle operazioni militari. I cittadini stentano ad arrivare a fine mese e chiedono a voce alta l’intervento del Governo per ripianare una situazione già fortemente compromessa. Gli italiani sperano che la situazione non precipiti di colpo, innescando una crisi senza precedenti.