Con il Decreto di luglio sarà introdotto il taglio del cuneo fiscale, che permetterà a milioni di Iitaliani di sostenere gli effetti della crisi.
La crisi economica che sta affliggendo l’Italia e l’Europa è frutto della lenta ripresa economica post-covid e dello scontro tra Russia e Ucraina. Si tratta di uno scenario politico ed economico incerto, che ha provocato un incremento del tasso di inflazione, che ha raggiunto cifre record.
Le conseguenze di questa situazione di grande crisi si abbattono sulle famiglie italiane. Per questo motivo, il Governo sta intervenendo introducendo una serie di misure che hanno lo scopo di offrire un sostegno economico, per affrontare al meglio questa fase di difficoltà.
L’inflazione, infatti, è una scure che riduce il potere d’acquisto di pensioni e stipendi, rendendo davvero difficile far quadrare i conti di un bilancio familiare.
Dopo il bonus di €200, che verrà erogato nella busta paga di luglio per i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico che hanno un reddito annuo lordo inferiore a €35.000, è in arrivo un altro aiuto.
Il decreto di luglio, infatti, dovrebbe introdurre un taglio provvisorio del cuneo fiscale.
Questo permetterebbe ai lavoratori di assistere, in via temporanea, ad un aumento della retribuzione netta.
Taglio del cuneo fiscale: di cosa si tratta
La nuova iniziativa proposta dal Governo non prevede alcun bonus, bensì la diminuzione delle imposte che lavoratori versano nelle casse dello Stato mensilmente. In questo modo, il contribuente si troverà con un netto più alto rispetto ai mesi precedenti.
La novità sarà introdotta con il Decreto di luglio e promuoverà un taglio provvisorio del cuneo fiscale. Ciò vuol dire che dopo qualche tempo le cose torneranno al punto di partenza.
Quando si parla di taglio del cuneo fiscale si fa riferimento ad una diminuzione delle imposte e dei contributi, che le aziende e i lavoratori versano sullo stipendio. Grazie a questa misura ci sarebbe una diminuzione tra la differenza del lordo e del netto che il lavoratore percepisce realmente.
Differenze con il bonus 200 euro
Il bonus del valore di €200 una tantum stanziato dal Governo, in favore delle famiglie con un reddito pari o inferiore a €35.000, è indirizzato sia ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati) che ai lavoratori autonomi, ai pensionati, ai percettori di Naspi e ai percettori di Reddito di Cittadinanza.
Il taglio del cuneo fiscale, invece, riguarderà soltanto i lavoratori dipendenti e potrebbe prevedere una riduzione del 4%, tra imposte e contributi.
In base al numero di persone che dovrebbero beneficiare di questa nuova misura, è probabile che l’aumento in busta paga andrà da un minimo di €50 ad un massimo di €75.
Tuttavia l’importo non sarà fisso, poiché dipenderà dal valore dello stipendio percepito.
Si tratta di un importante aiuto, soprattutto se si tiene conto che l’Italia è uno dei paesi con il cuneo fiscale più alto. Attualmente i lavoratori dipendenti del Bel Paese versano circa il 60% della loro retribuzione tra imposte e contributi.
Nel caso in cui il provvedimento dovesse essere approvato, i lavoratori dipendenti godranno dei benefici prodotti dal taglio del cuneo fiscale, nelle ultime quattro buste paghe dell’anno (settembre-dicembre).