Per ottenere il bonus 200 euro senza autocertificazione è necessario essere dipendenti del settore pubblico. Questo è quanto previsto dalla bozza di legge.
Secondo quanto previsto dalla bozza del decreto legge fiscale, i dipendenti pubblici potranno ricevere la misura economica di €200 senza dover presentare l’autocertificazione.
Il bonus di €200 è un sostegno economico che il Governo ha introdotto per aiutare le famiglie italiane a fronteggiare il caro energia. Questo fenomeno, infatti, ha determinato l’aumento del costo delle materie prime e dei generi di prima necessità.
I lavoratori dipendenti, che sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge per accedere al beneficio economico, devono presentare autocertificazione a loro datore di lavoro. In questo modo, riceveranno €200 nella busta paga di luglio.
Per i lavoratori dipendenti del settore pubblico, invece, non è prevista la presentazione di alcuna documentazione.
Il bonus di €200 sarà erogato anche in favore di pensionati, lavoratori autonomi e disoccupati.
Bonus 200 euro senza autocertificazione: un piccolo vantaggio per i lavoratori del settore pubblico
L’erogazione del bonus di €200 in favore dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sarà gestito dal sistema informatico del Ministero dell’Economia. Pertanto, sarà compito del suddetto sistema individuare i dipendenti che hanno diritto al beneficio economico e inviare un’apposita comunicazione al MEF e all’INPS.
Nella bozza del decreto legge fiscale si legge chiaramente che i dipendenti delle pubbliche amministrazioni non sono tenuti a rendere l’autodichiarazione, che serve a dimostrare di essere in possesso dei requisiti necessari per ottenere il bonus.
Ad offrire un ulteriore precisazione sull’argomento è intervenuto il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, che ha ribadito:
“In effetti, nei primi lanci della normativa sul bonus 200 euro non erano previsti adempimenti per nessun lavoratore: la fruizione avrebbe dovuto essere automatica e non subordinata a una dichiarazione. Questa normativa pone ora rimedio utilizzando dati già in possesso della Pubblica Amministrazione, ma resta confinata ai soli dipendenti pubblici lasciando in essere per il comparto privato l’incombenza della dichiarazione dei lavoratori e la verifica dell’avvenuto adempimento da parte delle imprese prima dell’erogazione del bonus”.
A chi spetta il contributo una tantum
Il bonus di €200, che serve a far fronte al caro-bollette, è stato previsto dal testo del Decreto Aiuti. Secondo alcune stime saranno circa 31,5 milioni i cittadini che riceveranno il contributo una tantum.
I lavoratori dipendenti del settore privato hanno il compito di presentare un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro, che provvederà ad inserire il bonus nella busta paga di luglio, maturando un credito di imposta.
Il documento serve a dimostrare di non percepire altre forme di indennità una tantum e di essere in possesso dei requisiti reddituali previsti dalla legge.
Per i dipendenti del settore pubblico, invece, è stato stabilito che non è necessario presentare alcuna autodichiarazione, dal momento che l’erogazione dello stipendio è gestita da Ministero dell’Economia e delle Finanze.
In ogni caso, per beneficiare del bonus di €200 previsto per i lavoratori dipendenti occorre che il beneficiario abbia goduto dell’esonero contributivo pari allo 0,8%. Quest’ultimo requisito è stato fissato dalla legge di bilancio e deve essersi verificato nel primo quadrimestre del 2022.
Inoltre, altro presupposto per poter fruire del bonus è avere una retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali che non superi quota 2.692 euro.