Fin troppi equivoci riguardano il Bollo auto. Una tassa che continua a essere obbligatoria, a meno di non rientrare in determinati requisiti.
Mai dire addio al Bollo auto. Semplicemente perché nessuno si è preso la briga di cancellarlo. Di modificarlo forse, magari di prevedere qualche esenzione. Ma toglierlo di mezzo non se ne parla.
Un concetto che va ribadito perché, per quanto riguardi praticamente tutti i veicoli, il Bollo auto è una delle tasse più equivocate. E tanto più lo è stata durante la pandemia, ossia nel momento in cui la frenata imposta dal Covid all’economia italiana ha limitato enormemente la capacità di spesa degli italiani. In quel momento, infatti, le Regioni hanno adottato alcuni provvedimenti di revisione della tassa, dilazionando i pagamenti e, in alcuni casi, sospendendola fino a nuove indicazioni. Le quali, puntuali, sono arrivate. Ripristinando in tutto e per tutto le impostazioni generali del Bollo auto, preservando comunque le categorie di esenzione. Le stesse che, tuttora, beneficiano di un affrancamento dal pagamento di una delle tasse più detestate dai contribuenti.
Chiarito l’equivoco, si può far luce su quali siano effettivamente i beneficiari dell’esenzione. Fra questi rientrano sicuramente i titolari di Legge 104 e i loro familiari ma, anche in questo caso, occorre fare alcuni distinguo. Tutto dipende infatti dai requisiti. Per questo, prima di considerarsi esentati, sarebbe meglio provvedere a informarsi debitamente su quali prerogative siano necessarie per riuscire a non pagare il Bollo auto. A proposito della 104, l’esonero viene riconosciuto a tutte le persone con disabilità grave, oltre che al familiare che eventualmente lo assiste. A ogni modo, esibire semplicemente il possesso dei benefici non sarà sufficiente. Dovranno infatti essere riportate anche la patologia e la sua gravità, affinché le commissioni apposite concedano l’affrancamento.
Le tante variabili che incidono sul Bollo auto, danno spesso adito a equivoci anche negli stessi potenziali esonerati. I quali, così come possono incorrere nell’errore di ritenersi tali, possono commettere anche quello di non accorgersi di avere effettivamente diritto all’esenzione. Per questo non bisogna credere che la Legge 104 sia di per sé sufficiente. La procedura è infatti più complessa e, oltre che il richiedente, riguarda anche il veicolo stesso sul quale l’esonero sarà applicato. Solo alcuni di questi possono figurare fra gli esenti e l’elenco di riferimento è pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Le auto o i mezzi di trasporto per cui si fa richiesta, dovranno necessariamente possedere tutte le caratteristiche tali da essere considerato adibito al trasporto di persone non autosufficienti.
Per quanto riguarda i veicoli destinatari dell’esenzione, figurano principalmente quelli adibiti a trasporto di persone non in grado di deambulare autonomamente. O comunque con compromissioni tali da richiedere una modifica ad hoc dell’abitacolo. Per quanto riguarda le autovetture, si parla di mezzi con un massimo di nove posti, autoveicoli per trasporto promiscuo no superiori a 3,5 tonnellate (entrambe le esenzioni riguarderanno anche non vedenti e non udenti). Inoltre, rientrano nell’esenzione, come detto, anche i veicoli specifici, ossia destinati e adeguati a persone in condizioni particolari. Stesso discorso per gli autocaravan e i motoveicoli a tre ruote a trasporto promiscuo. Esenzione anche per i motori a benzina fino a 2.0 litri di cilindrata e per diesel o ibridi fino a 2.8 centimetri cubici. Stop anche per le elettriche a patto che la potenza non sia superiore a 150 kW.