Il taglio della fornitura di gas all’Italia è stato annunciato. La mossa della Russia coinvolge la nostra penisola e la Germania; cosa accadrà il prossimo inverno?
Gazprom ha iniziato a chiudere i rubinetti della fornitura di gas per l’Italia e la Germania. Le preoccupazioni per la prossima stagione fredda aumentano.
La notizia è passata inizialmente da Eni che ha annunciato il taglio della fornitura del gas nella misura del 15% per l’Italia nella giornata del 15 maggio. Gazprom non ha fornito indicazioni precise sulle motivazioni della diminuzione ma è passata, poi, ai fatti con la comunicazione dell’interruzione di una turbina lungo il gasdotto Nord Stream. Le ripercussioni maggiori cadranno sulla Germania con una perdita aggiuntiva del 33% a causa dell’ulteriore riduzione del volume delle forniture di gas fino a 67 milioni di metri cubi al giorno. Nella notte tra il ieri, 15 giugno, e oggi, 16 giugno, l’interruzione è stata effettuata prendendo come giustificazione la scadenza dei termini della revisione.
Taglio gas russo, le conseguenze per Italia e Unione Europea
I cittadini sono preoccupati dalla notizia del taglio del gas russo ma il Governo invia parole di rassicurazione. L’andamento dei flussi del gas è costantemente sotto attento monitoraggio – ha riferito il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani – e non sono state riscontrate criticità per la nostra penisola. Si tratta di stop temporanei e altalenanti che a lungo andare, però, potrebbero causare qualche problematica. Il pensiero corre veloce al prossimo inverno ma la Commissione UE tranquillizza i contribuenti sottolineando come, al momento, non ci siano indizi che lascano presupporre una carenza delle forniture energetiche.
Gli stoccaggi del gas sono ad oggi di poco superiori al 50%, una percentuale superiore rispetto a quella dello scorso anno nello stesso periodo di riferimento seppure inferiore rispetto agli anni precedenti. Sapendo in anticipo il pericolo che si potrebbe affrontare in inverno, poi, le nazioni e l’Europa possono intervenire fin da subito cercando fonti alternative e Paesi diversi dalla Russia da cui acquistare il gas.
Le previsioni per la nostra penisola
Un’interruzione momentanea del gas che non dovrebbe mettere in allarme gli italiani. Le previsioni ottimistiche vengono colpite, però, da una conseguenza inevitabile con il taglio del gas russo ossia l‘aumento ulteriore del costo del gas. Sul fronte fornitura per l’inverno, invece, seppure siamo ancora lontani dall’obiettivo del 90% – come detto siamo intorno al 52% circa – mancano parecchi mesi per arginare un’eventuale carenza di forniture.
Il Governo è in fase di trattativa con l’Algeria e l’Azerbaigian, nazioni che vendono gas, e ricordiamo che è stato raggiunto un accordo tra Egitto e Israele per la condivisione del gas naturale con l’Europa. Segnali positivi ma non sufficienti per rassicurare totalmente i cittadini in vista del prossimo inverno. Per ora si attendono le prossime bollette per verificare l’aumento degli importi soprattutto se la riduzione della fornitura dovesse continuare e non essere temporanea come previsto.