Gli automobilisti possono ottenere il rimborso del bollo auto soddisfacendo alcune condizioni. Scopriamo quali sono e come procedere.
In tre casi un automobilista ha il diritto di richiedere il rimborso del pagamento del bollo auto. Vediamo se rientriamo tra questi e come ottenere indietro i soldi.
Ogni anno i cittadini italiani devono corrispondere un’imposta alquanto odiata, il bollo auto. Parliamo di una tassa locale di importo variabile dovuta alle Regioni che grava sulle auto e moto immatricolate in Italia. La scadenza dell’imposta dipende proprio dalla data di immatricolazione del veicolo e si ha un mese di tempo per regolarizzare la propria posizione e non dover, così, pagare sanzioni ed interessi che aumentano man mano che il tempo passa e il debitore rimane insolvente. Se da un lato il pagamento del bollo auto è un obbligo per gli automobilisti, dall’altro può capitare di avere diritto ad un rimborso di quanto corrisposto.
Sono tre le condizioni da soddisfare per poter richiedere il rimborso del pagamento del bollo auto. Il primo caso è un pagamento in eccesso della cifra realmente dovuta. Può capitare che il calcolo sia errato e che l’automobilista paghi più di quanto previsto per la cilindrata del proprio veicolo e per il Comune di residenza.
Il secondo caso è un doppio pagamento dello stesso bollo auto. Nel caso in cui ci si dovesse accorgere di avere effettuato due volte il pagamento si potrebbe richiedere il rimborso ma sola avendo prova di quanto accaduto. Infine arriviamo al terzo caso, quello più comune ossia l’esenzione dal versamento della tassa automobilistica. Sono esenti alcuni veicoli elettrici o ibridi, le auto d’epoca e specifiche categorie di veicoli così come alcuni cittadini come i titolari di Legge 104. Solo rientrando in una di queste tre condizioni sarà possibile ottenere il rimborso altrimenti occorrerà pagare come sempre l’imposta non lasciandosi deviare dai rumors che indicano un cambiamento a partire dal 31 ottobre 2022.
Trattandosi di un’imposta locale, la richiesta di rimborso deve essere avanzata al proprio comune di residenza e, nello specifico, all’Ufficio Tributi. L’erogazione del rimborso, infatti, non avviene in automatico ma dovrà essere formulata apposita richiesta indipendentemente dalla causa legata al rimborso.
La documentazione dovrà includere la ricevuta del doppio pagamento oppure l’allegato in cui si attesta il versamento eccessivo rispetto a quanto dovuto. In caso di esenzione, poi, occorrerà aggiungere alla domanda di rimborso i documenti che attestino il diritto all’esenzione stessa come, ad esempio, la certificazione di invalidità per i titolari di Legge 104.