I percettori del RdC possono essere esonerati dal Canone Rai? Un dubbio comune ma che non ha ragion d’essere. Ecco perché.
Un capitolo sempre spinoso quello del Canone Rai. La tassa sul possesso del televisore e sulla fruizione dei servizi pubblici tocca ogni volta un nervo scoperto, specie dopo la notizia del suo ritorno a bollettino singolo.
Una decisione che ha provocato più di qualche perplessità anche se, di fatto, non cambierà praticamente nulla. Senza contare che il Canone era già previsto in rata a sé stante fino al 2016, quando l’allora Governo Renzi, in uno dei suoi ultimi provvedimenti, aveva deciso la sua collocazione all’interno della fattura dell’energia elettrica. Anche allora più di qualche contribuente aveva storto la bocca, in quanto la decisione dava di fatto per scontato il possesso di un tv adatto al servizio nazionale praticamente in ogni nucleo familiare. A ogni modo, il Canone Rai considera tutto, anche la possibilità di un’esenzione. Esistono diverse categorie di contribuenti non tenute al pagamento, a patto che esibiscano regolare autodichiarazione per la verifica dei requisiti essenziali all’affrancamento.
Parecchi dubbi riguardano i casi di percezione del Reddito di Cittadinanza. Il quale non preclude, di per sé, il pagamento delle tasse, puntando piuttosto a dare un aiuto nell’onorare quanto dovuto. In linea generale, il Canone Rai viene riscosso in diverse tranche per un totale di 90 euro all’anno. Si va dall’opzione rateizzata da 10 pagamenti di 9 euro, da gennaio a ottobre (ma solo per fatturazione elettrica mensile), alle rate bimestrali da 18 euro, in caso il pagamento della fornitura fosse ogni due mesi. Il prossimo anno, tale schema dovrebbe lasciar posto al passato, ossia il ritorno al bollettino singolo. Una nuova incombenza per i contribuenti, o vecchia per quelli più in là con gli anni.
Canone Rai e Reddito di Cittadinanza, c’è l’esenzione? Ecco la risposta
I casi di esonero dalla tassa sulla tv non sono molti. Per gli over 75 si richiede una particolare condizione reddituale (Isee inferiore o pari a 8 mila euro), mentre per chi non possiede il dispositivo in casa occorre passare da un’autodichiarazione che attesti il mancato possesso. Il modello può essere inviato il 31 gennaio o il 30 giugno. In questo secondo caso, però, si resterà esonerati solo dai restanti 6 mesi dell’anno. In sostanza, chiunque dovesse procedere alla presentazione dell’istanza, sarà bene che lo faccia prima del 31 gennaio dell’anno di riferimento. E per il Reddito di Cittadinanza? Le disposizioni rispettano in toto quanto previsto dalla misura: un aiuto, non un esonero dai pagamenti.
In pratica, la logica che anima il RdC non consente deroghe o tempi dilatati per quel che riguarda i pagamenti. Il Canone Rai, come ogni altra tassa, continuerà a essere dovuto, a meno che i percettori del Reddito non rientrino nei due casi di esenzione previsti per legge (over 75 con reddito suddetto o mancato possesso della tv). È chiaro che, prevedendo pochissime limitazioni di spesa, l’importo caricato sulla card del RdC potrà essere usato per pagare questa o altre tasse, o comunque distribuendo le risorse per le varie incombenze. In questo senso, il RdC potrebbe essere un aiuto. Se quel che si cerca è l’esenzione, meglio mettersi l’anima in pace.