Il Bonus 200 euro interviene a sostegno di lavoratori e non. Tuttavia, si tratta di una misura tampone. E nemmeno destinata a tutti.
Con l’orizzonte di un 2023 che dovrebbe concedere realmente delle prospettive di ripartenza, il Governo italiano ha deciso di rinforzare alcune agevolazioni destinate ai lavoratori.
Il Decreto Aiuti è intervenuto in questo senso, disponendo un bonus da 200 euro una tantum a sostegno non solo dei dipendenti ma anche di altre categorie di contribuenti, inclusi disoccupati e percettori di altre misure agevolative esterne alla Naspi. Addirittura i beneficiari del Reddito di Cittadinanza fanno parte della schiera dei fruitori, segno evidente da un lato della necessità di intervenire in diverse situazioni economiche, dall’altro della sostanziale limitatezza del sostegno in questione. Comunque utile per tamponare situazioni di emergenza, considerando che la prima ricarica arriverà già nel mese di luglio. Attenzione però, perché il Reddito di Cittadinanza in almeno due circostanze non dà diritto alla percezione del Bonus 200 euro.
Per quel che riguarda i lavoratori, pensionati e disoccupati, l’agevolazione una tantum viene concessa a fronte di un Isee inferiore a 35 mila euro. Tuttavia non è questione di misura reddituale, perché i percettori del RdC potranno accedere direttamente all’agevolazione tramite la ricarica sulla card destinata al provvedimento di sostegno al reddito. A patto, naturalmente, che vengano rispettati i requisiti richiesti. L’unico divieto riguarda la doppia erogazione. Ossia, all’interno di uno stesso nucleo familiare non sarà possibile percepire due differenti Bonus 200 euro. Su questo punto sarà l’Inps a vigilare affinché non avvengano violazioni.
Inutile farsi troppe illusioni. Il Bonus 200 euro costituirà un aiuto, sì, ma estremamente limitato nel tempo e purtroppo anche nello spazio. La misura riguarderà comunque 28 milioni di italiani, autonomi inclusi, almeno secondo i numeri rilasciati dal Governo. Tuttavia, quando arriverà, ci si ritroverà comunque 200 euro in più da gestire per le spese ordinarie o magari per saldare qualche arretrato. Di positivo c’è che non servirà alcuna richiesta, dal momento che il contributo sarà versato automaticamente dall’Inps in busta paga (lavoratori) o nell’assegno pensionistico. Per quanto riguarda gli autonomi, le modalità non sono state ancora comunicate: è probabile che, almeno in questo caso, un’istanza rapida sia necessaria.
I 6 miliardi stanziati nell’ambito dei 14 destinati al Decreto Aiuti saranno quindi impiegati in tal senso. Occhio però alle varie situazioni familiari. Se il bonus in sé sarà infatti compatibile con il Reddito di Cittadinanza, bisognerà tener conto che sarà impossibile percepirne due differenti all’interno dello stesso nucleo familiare. In sostanza, l’agevolazione non sarà cumulabile con sé stessa, risultando a tutti gli effetti un contributo di 200 euro in erogazione singola. Una misura tampone, che probabilmente consentirà a qualcuno di vivere il periodo estivo con meno preoccupazioni. Ma che, di certo, non risolve il problema del gap fra disponibilità lavorative e uscite mensili. Per la serie, arrivare a fine mese resta complicato per una larghissima parte degli italiani. E il Bonus 200 euro potrà cambiare poco.