In questi anni il reddito di cittadinanza ha fatto parlare di sé e continua a farlo, specialmente ora che sono stati scoperti due trucchi assai scorretti.
Finta separazione consensuale e riduzione artificiosa della giacenza del conto corrente sono i due escamotage che i cittadini, senza i requisiti per il reddito di cittadinanza, hanno usato per ottenere comunque il sussidio.
In questi anni, il reddito di cittadinanza è stato uno degli argomenti ‘caldi’ e maggiormente dibattuti. Sempre in grado di dividere le formazioni politiche e le opinioni dei cittadini, il reddito di cittadinanza è da considerarsi una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale.
Ebbene forse non tutti sanno che i cittadini che vogliono godere di questo beneficio – senza averne i requisiti – hanno trovato due escamotage per abbassare l’Isee e ottenere comunque il RdC. Scopriamo quali sono nel corso di questo articolo.
Reddito di cittadinanza, Isee e controlli: il trucco della finta separazione
Lo abbiamo appena anticipato e certamente la notizia non farà piacere ai più. Anche chi ha un Isee al di sopra del tetto fissato dalla legge è riuscito a conseguire il reddito di cittadinanza. Le ultime sentenze dei tribunali e quanto emerso dai controlli della Guardia di Finanza hanno infatti acclarato delle pratiche scorrette, onde aggirare il limite dell’Isee in corso di validità non superiore a 6.000 euro. La cifra è pari a 9.360 euro per chi vive in affitto e deve dunque sostenere anche il pagamento del canone di locazione.
Il primo dei trucchi del reddito di cittadinanza, che vogliamo qui evidenziare, è tanto semplice quanto efficace – considerando i casi pratici che ne hanno visto l’attuazione. Si tratta della finta separazione con rinuncia al mantenimento. Come funziona in concreto? Lo spieghiamo per punti qui di seguito:
- i coniugi simulano una separazione consensuale in tribunale, innanzi al magistrato, scegliendo ciascuno una residenza diversa;
- così la donna, ossia non di rado il coniuge economicamente più debole, forma nucleo familiare a sé stante;
- la donna di seguito presenterà un suo autonomo Isee, distinto da quello del marito con cui finge la separazione consensuale.
L’esito è facilmente immaginabile: l’Isee in questione sarà più basso di quello della stessa coppia, ma con il legame matrimoniale ancora in essere. La donna potrà così incassare il reddito di cittadinanza, senza averne diritto. Tuttavia questo escamotage è stato scoperto in una causa e dunque non è esente da punti deboli.
Isee e controlli: il trucco del conto corrente
L’altro ingegnoso trucco messo a punto dai cittadini ‘furbetti’ che vogliono comunque intascare il reddito di cittadinanza, senza averne diritto, ha a che fare con il conto corrente.
Ricordiamo che la giacenza media annua del c/c incide sull’Isee siccome contribuisce a quantificare il reddito familiare. In termini pratici, un cittadino con un conto corrente di ridotto ammontare avrà certamente un Isee più basso di chi ha un conto ricco.
Il trucco del conto corrente funziona in sintesi così:
- colui che vuole aggirare le regole riduce sensibilmente e artificiosamente la giacenza media del proprio conto;
- ciò attraverso la richiesta di rilascio da parte del proprio istituto di un assegno circolare a fronte del prelievo del proprio denaro depositato;
- di seguito l’assegno è intestato a un’altra persona (spesso un familiare), ma è di fatto custodito proprio dal richiedente.
Cosa comporta questo trucco? Ebbene, le risorse economiche non fanno più formalmente parte della titolarità del correntista, con la conseguenza della diminuzione dell’Isee. In estrema sintesi, grazie all’assegno circolare la giacenza si riduce e l’escamotage per ottenere comunque il reddito di cittadinanza raggiunge il suo obiettivo.
In termini pratici la somma non è data a nessuno e il denaro continua ad essere conservato dalla banca, come in una sorta di conto a se stante, non intestato a nessuno. E l’assegno è ovviamente revocabile dal richiedente a distanza di tempo.
Il reddito di cittadinanza in breve
Come sopra accennato, il reddito di cittadinanza consiste in una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Di fatto rappresenta un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari. L’RdC non ha mai ricevuto un vero e proprio consenso bipartisan, ma anche a seguito della pandemia il meccanismo è stato rilanciato e, in qualche modo, rafforzato.
Ricordiamo infine che il reddito di cittadinanza è collegato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale. Di esso i percettori sono protagonisti, in quanto debbono firmare un patto per il lavoro o un patto per l’inclusione sociale. Anzi i beneficiari si obbligano a svolgere un iter ad hoc, che di fatto controbilancia l’erogazione del contributo in oggetto.