Carta di credito, altolà alla clonazione: la ricetta per evitarla

Bella cosa la tecnologia. Ma anche rischiosa se usata per far del male al prossimo. Ecco qualche consiglio per proteggere la carta di credito.

 

Durante la pandemia si è assistito a un cambiamento inevitabile nella nostra società. La necessità di svolgere numerose operazioni da remoto ha costretto ognuno di noi a rivedere il suo rapporto con la tecnologia.

Carta di credito clonazione
Foto © AdobeStock

Da una parte, qualche semplificazione è arrivata. L’introduzione dello Spid, ad esempio, ha concesso una tregua dalle code negli uffici della Pubblica amministrazione. E il potenziamento delle piattaforme di home banking ha permesso di svolgere a distanza anche quelle operazioni che, fino a poco tempo prima, richiedevano di recarsi all’ufficio postale o alla banca stessa. Chiaramente questo avviene ancora ma il fatto di poter contare su una buona dose di agevolazioni sotto forma di digitale ha decisamente migliorato il rapporto fra contribuenti e P.A., accorciando i tempi delle pratiche e, nondimeno, semplificando la burocrazia in alcune circostanze. Certo, anche i pagamenti ne hanno beneficiato: carte, bonifici online, prepagate, tutto fa brodo.

Il problema è che, a fronte di un beneficio, quasi sempre si palesa un rischio. Nello specifico, quello di incappare in qualcuno che vede nel web una possibile fonte di guadagno. Illecito però. Delle truffe online se ne è parlato fino alla sfinimento. Eppure, mai come oggi, è necessario continuare a farlo. Da un parte per le sempre nuove modalità di raggiro ideate da chi, evidentemente, ha abbastanza tempo e pelo sullo stomaco per farlo. Dall’altra per il fatto che, a conti fatti, chi cade in queste trappole è ancora un buon numero di persone. Segno evidente che l’informazione, in questo senso, è sempre da tenere aggiornata. Attenzione però, perché il progresso mette in pericolo anche un altro strumento, apparentemente più lontano dall’online come le carte di credito.

Carta di credito, la mossa contro la clonazione: ecco come procedere

La carta di credito rappresenta uno degli strumenti imprescindibili della nostra società. Anche perché, di qui a qualche anno, i pagamenti saranno di fatto tutti elettronici, eseguiti con questo tipo di carte o con quelle di debito. Lo stesso Governo ha alzato il pressing affinché i contribuenti sterzino in questa direzione, disponendo incentivi per gli esercenti (e anche delle multe in caso di inosservanza) perché si dotino di un POS, che peraltro diventerà obbligatorio a partire da luglio. Durante il secondo Governo Conte, allo scopo di sopperire alla carenza delle risorse dovute alla pandemia e allo stesso tempo incentivare i pagamenti tracciabili, si era tentata la via del Cashback. Con risultati complessivamente deludenti, è vero, ma comunque un primo passo affinché il concetto arrivasse più prossimo a una cittadinanza ancora estremamente legata al ricorso al contante.

Come detto, però, nemmeno la carta di credito è esente da pericoli. Il più rischioso è quello della clonazione, aumentato proporzionalmente al ricorso dei contribuenti a questo tipo di strumento. I criminali ricorrono spesso a questo espediente: adottare tecniche che permettono di estrapolare i dati della carta al momento del pagamento, oppure inserirsi durante le transazioni contactless attraverso pericolosi software. Qualora il colpo riesca, il criminale si ritroverebbe con la possibilità di eseguire acquisti con i nostri soldi. Per farsi un’idea basta guardare il numero delle denunce dell’ultima settimana, ovvero ben 250. Lo stesso Governo ha fornito le indicazioni ai cittadini per evitare di incappare in inconvenienti di questo tipo (decisamente complessi da risolvere). Il primo antidoto è coprire il codice numerico al momento della digitazione, ma questa è una precauzione comune.

Più difficile distinguere un POS vero da uno falso. Nel primo caso, il numero di serie dovrà essere sempre ben esposto, così come il nome della società di riferimento. Una buona precauzione, inoltre, sarebbe quella di collegare alla carta di credito un codice via sms, che permetterebbe di rettificare ogni operazione non compiuta da noi. Qualora emergessero movimenti sospetti, potremmo bloccare la nostra carta in tempo per evitare brutte (o bruttissime) sorprese. E salvare i nostri risparmi naturalmente.

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