Il rapporto di Pan Europe lancia un allarme pesticidi segnalando che in 9 anni la contaminazione è salita del 53%. Come eliminare i pesticidi dalle ciliegie?
L’Italia è al quarto posto tra i membri dell’Unione Europea per produzione di frutta e verdura contaminati. La contaminazione avviene ad opera di pesticidi pericolosi e altamente tossici per l’uomo, per gli animali e per l’ambiente.
Gli effetti dei pesticidi nell’alimentazione provocano gravi danni all’organismo tra cui cancro, deformità alla nascita o malattie cardiache.
Negli ultimi dove anni la contaminazione di frutta con pesticidi pericolosi è aumentato del 53%. Il rapporto di Pan Europe lancia l’allarme pesticidi, che riguarda la maggior parte della frutta della verdura che arriva sulle nostre tavole.
Ma dal momento che questo è il periodo delle ciliegie è bene fare un Focus su questa frutta.
Allarme pesticidi: qual è la situazione italiana
Secondo il rapporto di “Forbidden Fruit” di Pan Europe, l’Italia è uno dei paesi in cui vi è un alto utilizzo di contaminanti nelle colture di frutta e verdura. Dal 2011 al 2019 l’utilizzo di pesticidi pericolosi che contaminano la frutta è aumentato del 53%.
Per fugare ogni dubbio, ci teniamo a specificare che Pan Europe è una ONG che non è finanziata dall’industria chimica e ha preso in esame oltre 97.000 campioni di frutta coltivata nell’Unione Europea.
I ricercatori che hanno svolto questa indagine si sono concentrati su 55 agenti chimici, che sono considerati tra i più pericolosi per la salute umana e per l’ambiente. Nello specifico, gli scienziati hanno preso in esame gli agenti chimici con i quali vengono prodotti centinaia di pesticidi diversi, tra cui fungicidi, erbicidi e insetticidi.
Queste sostanze sono altamente tossiche per l’uomo, per gli animali e per l’ambiente e hanno un impatto grave sugli organismi.
L’Italia è al quarto posto tra i paesi dell’Unione Europea per produzione di frutta e verdura contaminati. I ricercatori hanno constatato che il 21% di tutti i frutti testati in Italia sono risultati contaminati da prodotti chimici che provocano danni alla salute.
La media europea è del 18% e i Paesi con la percentuale più alta sono il Belgio, l’Irlanda e la Francia. La Germania è un soffio al di sotto dell’Italia, con il 20% di frutti contaminati.
Metà delle ciliegie in UE sono contaminate
Negli ultimi 8 anni si è registrato un impressionante amento dell’uso di pesticidi pericolosi. Basti pensare che nel 2011, nell’Unione Europea, i kiwi erano quasi privi di pesticidi: solo il 4% conteneva i pesticidi più tossici. Oggi invece questa percentuale è salita al 32% della produzione totale.
Per quanto invece riguarda le ciliegie, gli esami svolti hanno mostrato che la metà di tutte le ciliegie campionate sono state contaminate. Questo dato ha fatto registrare un più 30% rispetto al 2011.
Proprio nelle ciliegie è stato ritrovato un’elevata quantità di Tebuconazole, un fungicida che è stato autorizzato dall’Europa anche se è strettamente collegato con problemi gravidanza e con lo sviluppo del feto. Secondo quanto stabilito dal centro comune di ricerca dell’Unione Europea, le sostanze chimiche contenute in questo pesticida sono responsabili di un’alterazione del sistema endocrino.
Alla luce degli esami condotti dai ricercatori, i frutti più contaminati risultano essere:
- Le more
- Le pesche
- Le fragole
- Le ciliegie
- Le albicocche
Dobbiamo rinunciare alle ciliegie?
Per gustare le ciliegie riducendo al minimo il rischio di introdurre pesticidi nel nostro corpo è bene provvedere alla loro pulizia, in modo da eliminare qualsiasi residuo che possa mettere a rischio la nostra salute.
Per questo motivo, prima di gustare questi deliziosi frutti di stagione è opportuno provvedere ad una pulizia accurata. Non è sufficiente sciacquare solo con acqua.
Uno dei modi più naturali per eliminare le sostanze dannose e quello di immergere le ciliegie in acqua e bicarbonato. In alternativa, si può utilizzare anche un recipiente con acqua e aceto e la fase di ammollo deve durare almeno un quarto d’ora.
Nel caso in cui si preferisce utilizzare il bicarbonato, la quantità consigliata è pari ad un cucchiaino da sciogliere in un paio di litri di acqua. Mentre per l’aceto, le quantità giuste corrispondono ad un bicchiere per ogni litro d’acqua.
Trascorsi 15 minuti è possibile sciacquare abbondantemente la frutta, per eliminare qualsiasi traccia di bicarbonato o di aceto.
Tuttavia, per essere certi di consumare cibo non contaminato da sostanze chimiche pericolose e bene scegliere la frutta biologica possibilmente a km 0.