Risparmiare sulla spesa alimentare sembra un’impresa difficile ma si potrà compiere conoscendo quali sono i prodotti che faranno lievitare il prezzo sullo scontrino.
Attenzione ai nuovi costi dei prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati. I rincari hanno provocato aumenti esagerati e a farne le spese è il consumatore.
La guerra in Ucraina non è la sola colpevole dei rincari nei supermercati. La chiusura e le restrizioni dovute alla pandemia da Covid 19 hanno costretto tanti esercenti a tenere chiuse le attività per settimane se non addirittura mesi con un enorme crollo dei guadagni. Ora che si sta assistendo ad una piccola ripresa e tutti i negozi che sono sopravvissuti al Coronavirus hanno rialzato le saracinesche è il momento di rifarsi delle perdite. Da qui aumenti esagerati sui prodotti in parte giustificati dalle conseguenze del conflitto tra Russia in Ucraina ma in parte legate ad una necessità degli esercenti di riscattarsi per il tempo – e i soldi – persi. A farne le spese sono i consumatori che si ritrovano con un carrello della spesa povero e uno scontrino dall’importo esagerato.
L’aumento del carburante, i costi eccessivi delle materie prime, i prezzi alle stelle di luce e gas e le perdite legate alle restrizioni della pandemia sono tutte cause concatenanti degli importi lievitati sui prodotti alimentari. Fare la spesa senza spendere una fortuna è diventata un’impresa che comporta per tanti consumatori delle rinunce. O il conto in rosso o un lauto pasto, questa è la scelta che non si dovrebbe compiere in una società che si definisce “evoluta”. Eppure è la reale situazione in cui numerose famiglie si trovano. Limitare gli acquisti è l’unica soluzione possibile quando il carrello si riempie a metà ma lo scontrino fa rimanere a bocca aperta. I Buoni spesa attivati dai Comuni possono servire per una o due spese alimentari mensili ma i beneficiari non sono tutti i cittadini in difficoltà. Il risparmio, dunque, è legato a semplici trucchi da mettere in atto al supermercato e dalla conoscenza dei prodotti che maggiormente incideranno sul budget.
E’ stata stilata una classifica dei prodotti che hanno subito i maggiori aumenti da un anno all’altro. A primo posto le pere con un rincaro del 34,2% seguite dall’olio, 25,9%, e dalle carote, finocchi, asparagi, cipolle e carciofi, 20,8%. I pomodori sono aumentati del 20,6% mentre i cetrioli, le melanzane, i piselli, le zucchine, i peperoni e i fagiolini hanno subito un rincaro del 18%.
Continuiamo con il burro, 17,6%, la pasta fresca e secca, 16,5% e le arance, 12,4%. Seguono i cavoli con il 12,2%, i crostacei freschi con l’11,4%, le pesche con l’11,2%, la farina con il 10,7%, i molluschi freschi con l’11,6% e l’insalata e la carne conservata e trasformata con il 9%. I pollame ha subito un aumento dell’8,4%, i mandarini dell’8,3%, gli spinaci dell’8,2% e ananas, avocado e mango dell’8,1%. Chiude la classifica dei venti prodotti dagli aumenti maggiori il pesce fresco con il 7,6%.