Reddito energetico, non solo pannelli: come richiedere i finanziamenti

La Regione Puglia sprinta sul reddito energetico. Risorse a fondo perduto per impianti a energia pulita, la piattaforma di richiesta è già attiva.

 

Le energie rinnovabili come sprint per un futuro sostenibile. La ricetta per i prossimi anni sembra essere questa, anche se le difficoltà di adattamento non mancheranno. E di sicuro di tempo ce ne vorrà.

Pannelli solari Reddito energetico
Foto da Pixabay

Al momento, però, sembra proprio che il Governo abbia deciso di incentivare il più possibile la conversione dell’approvvigionamento da fonti energetiche fossili nel ricorso all’energia pulita. E se da un lato punta a farlo tramite incentivi fiscali, dall’altro spuntano dei contributi locali totalmente a fondo perduto, sul sistema del reddito energetico. A seconda dei territori di appartenenza, i contribuenti potranno accedere a dei bandi che permetteranno il ricorso a delle risorse per l’installazione di dispositivi di efficientamento energetico totalmente con energia pulita. Si va dai pannelli solari fino ai sistemi di accumulo minieolici e al solare termico. Inizia la Puglia, con 6,8 milioni di euro per gli impianti privati.

I destinatari sono le famiglie a basso reddito ma anche i condomini. Il finanziamento potrà essere richiesto da proprietari di villette e immobili unifamiliari ma anche dai proprietari di appartamenti in condominio. In quest’ultimo caso, l’installazione potrà avvenire sulle parti di proprietà individuale o su quelle comuni. Requisito necessario sarà la residenza anagrafica nell’immobile per il quale si richiede il finanziamento, oltre che un Isee corrente che non superi i 20 mila euro l’anno. Inoltre, un 20% del contributo potrà essere destinato all’acquisto e all’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria.

Reddito energetico, dagli impianti al risparmio: tutti i vantaggi

Chiaramente, lo sprint per il futuro sostenibile dovrà passare da altre misure oltre che dal reddito energetico. Tuttavia, per chi volesse ottimizzare costi e consumi, l’occasione sembra essere discretamente appetibile. Andranno comunque rispettati dei requisiti anche in merito all’impianto acquistato. Qualora fossero previsti sistemi di accumulo, ad esempio, il contributo massimo salirebbe a 8.500 euro. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, la potenza non dovrà essere inferiore a 1,8 kW né superiore a quella utilizzata dall’utenza alla quale l’impianto viene connesso. Il limite minimo sarà comunque 1.200 kWh/kW, in virtù dell’effetto circolare con cui la misura è stata pensata.

Il surplus energetico, infatti, contribuendo al risparmio sulla produzione energetica andrà di fatto a ri-finanziare il reddito energetico, permettendo ad altri beneficiari di utilizzare la misura. Bisogna ricordare che il fondo perduto non sarà cumulabile con altre agevolazioni comunitarie né statali o regionali che prevedano finanziamenti in materia energetica. E nemmeno con un eventuale Superbonus o altre agevolazioni di natura fiscale. L’intenzione è quella di favorire gli impianti energetici a basso impatto ambientale e che sfruttino in modo produttivo l’energia pulita. Favorendo, in tal modo, anche l’economia regionale basata sul green (e non solo). La piattaforma per l’inoltro delle domande è stata attivata a partire dal 25 maggio e resterà disponibile fino al 22 agosto. Obbligatorio, per l’utilizzo, lo Spido o la Carta d’identità elettronica.

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