Il Canone Rai non uscirà dalla bolletta della luce, o meglio, non del tutto. Il nuovo piano al vaglio del Governo sembrerebbe l’ipotesi più plausibile per il pagamento dell’imposta dal 2023.
Una svolta inaspettata, il Canone Rai potrebbe rimanere nella bolletta della luce ma con una modalità di versamento differente. Scopriamo i dettagli della novità.
I cittadini si dicono confusi e ne hanno tutte le ragioni. Prima arriva la notizia che il Canone Rai uscirà dalla bolletta della luce dal mese di gennaio 2023; poi iniziano gli interrogativi sulla modalità di pagamento ipotizzando una tassa sulla casa; segue il terrore dell’indiscrezione secondo la quale l’importo dell’imposta potrebbe raggiungere quota 300 euro. Ora si assiste ad un passo indietro, il Canone, in un certo senso, resterà nella bolletta della luce. Cambieranno unicamente tempistiche e modalità di riscossione mentre l’ente di recupero del credito rimarrà lo stesso, la società fornitrice dell’energia elettrica. L’uscita dalla bolletta sarà, dunque, solamente una formalità per soddisfare le richieste dell’Unione Europea. All’atto pratico, dunque, cosa cambierà per i contribuenti?
Canone Rai, le ultime notizie sul futuro dell’imposta
L’ultima ipotesi al vaglio del Governo è l’uscita formale del Canone di abbonamento alla televisione italiana dalla bolletta della luce con la riscossione che rimarrebbe nelle mani delle società fornitrici di energia elettrica. I cittadini dovrebbero corrispondere l’importo pagando fatture bimestrali con cadenze differenti da quelle previste per l’emissione delle bollette della luce.
La proposta di Legge è stata depositata da Michele Anzaldi di Italia Viva ma si dovrà attendere per conoscere la modalità di pagamento reale dal 2023. Ricordiamo che entro l’anno nuovo l’Italia dovrà regolarizzare la sua posizione con l’Unione Europea che ha imposto l’eliminazione dalla bolletta dell’energia elettrica di tutti gli oneri impropri. La nostra nazione non è ancora certa che il Canone Rai rappresenti un onere improprio e sta valutando, dunque, la reale necessità di toglierlo dalla bolletta. Nel frattempo si ipotizzano le possibile strade da seguire per cercare di non far tornare l’evasione del pagamento della tassa al 27%, percentuale rilevata prima che Renzi introducesse l’onere in bolletta.
Le alternative al vaglio del Governo
Le strade fino ad ora valutate dal Governo fanno riferimento alle modalità di pagamento previste da altre nazioni in Europa e non solo. L’imposta potrebbe diventare una tassa sulla casa come in Francia oppure una tassa sull’auto come in Israele. Altre alternative valutano l’affidamento della riscossione ad enti e società di recupero crediti come nel Regno Unito. Gli italiani, poi, si chiedono perché il Governo non possa seguire il modello dei Paesi in cui l’onere non è presente come la Svezia, la Finlandia, la Norvegia, la Spagna, il Belgio e l’Olanda. Un desiderio piuttosto surreale considerando le voci che ipotizzano un aumento del Canone fino a 300 euro.