Nuova stretta contro l’evasione fiscale grazie all’Anagrafe dei conti correnti. Ecco cosa cambia e cosa c’è da aspettarsi.
Controlli sempre più serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate che a tal fine si avvale anche della cosiddetta Anagrafe dei conti correnti. Ma come funziona? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Diversi, purtroppo, sono i problemi che attanagliano il nostro Paese. Tra questi si annovera senz’ombra di dubbio l’evasione fiscale che continua a pesare sul bilancio dello Stato e di conseguenza sulle nostre tasche. Questo in quanto con le tasse si pagano in pratica i vari sussidi e servizi pubblici.
Per questo motivo non stupisce che il governo cerchi da anni di attuare delle misure volte proprie ad arginare questo problema. Ne sono un chiaro esempio i controlli sempre più serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate che a tal fine si avvale anche della cosiddetta Anagrafe dei conti correnti. Ma come funziona? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Evasione fiscale, nuova stretta con l’Anagrafe dei conti correnti: ecco tutto quello che c’è da sapere
Abbiamo già avuto modo di vedere che vi sono dei movimenti a cui bisogna prestare particolare attenzione, in quanto in questi casi l’Agenzia delle Entrate potrebbe considerarvi degli evasori fiscali. In tale ambito, inoltre, è prestare attenzione ad una nuova stretta contro l’evasione fiscale, che viene attuata grazie all’utilizzo della cosiddetta Anagrafe dei conti correnti. Ma come funziona?
Ebbene, il Fisco ha deciso di estendere i controlli in modo tale da poter individuare i contribuenti più a rischio di evasione fiscale. Gli operatori finanziari, ricordiamo, devono comunicare periodicamente all’anagrafe tributaria i vari movimenti e le varie informazioni utile ai fini degli accertamenti fiscali.
Grazie all’Anagrafe dei conti correnti, quindi, l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli completi grazie all’intersezione di dati reddituali e patrimoniali con quelli fiscali. Entrando nei dettagli l’Agenzia delle Entrate può controllare, ad esempio, saldo contabile, ma anche addebiti, accrediti, movimenti con le carte di credito, depositi titoli e fondi comuni di investimento.
Nel caso in cui dovessero risultare delle incongruenze o comunque dei movimenti sospetti, ecco che l’esattore invia le informazioni al contribuente che viene chiamato al contraddittorio, dopo essere stato selezionato dall’algoritmo della Super Anagrafe grazie, appunto, all’incrocio dei dati.
Proprio in tale ambito tocca all’Agenzia delle Entrate definire una modalità di comunicazione, con le autorità fiscali che utilizzano i dati in questione per identificare i contribuenti più a rischio evasione fiscale. Può quindi dare il via ad un accertamento, anche attraverso l’invio di lettere di compliance.