Nonostante la questione non sia molto pubblicizzata, i disturbi neuropsichiatrici di varia natura sono sempre più diffusi tra i giovanissimi
A causa della pandemia il benessere psichico dei minori è diminuito di oltre il 10% a livello mondiale. Ecco tutte le patologie che sono aumentate in questo periodo.
Negli ultimi anni la maggior parte delle attenzioni sono state dedicate alla pandemia. Ciò ha portato a trascurare molte altre problematiche che seppur silenti sono piuttosto tangibili. Tra queste ci sono i disturbi neuropsichiatrici riguardanti le fasce d’età più basse.
In Italia questo genere di patologie colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, tra il 10% e il 20% della popolazione infantile e adolescente (età compresa tra gli 0 e i 17 anni). I dati forniti dalla SINPIA (Società italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) sono piuttosto eclatanti in tal senso.
L’aumento di queste malattie si evince anche dal fatto che in meno di dieci anni è raddoppiato il numero di bambini e adolescenti seguiti nei servizi di neuropsichiatria. La mazzata finale però è rappresentata dal covid. Ha infatti portato diversi giovani a sviluppare rabbia, noia, difficoltà di concentrazione, senso di solitudine e impotenza, stress e addirittura disturbi del sonno.
In alcuni casi si va anche oltre con problemi seri legati all’alimentazione e nelle circostanze più gravi allo sviluppo di atteggiamenti autolesionisti. Lo ha spiegato Antonella Costantino, Past President della SINPIA e Direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione IRCCS “Ca Granda” Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Secondo il suo parere la diminuzione delle attenzioni collettive ai bisogni neuropsichici dei bimbi e degli adolescenti può avere conseguenze drastiche sul loro sviluppo mentale e sul loro sviluppo complessivo.
Altri fattori che incidono in tal senso sono le disuguaglianze economiche, sociali e culturali. Anche eventi come la guerra mista all’indifferenza, alla negazione e all’incomprensione hanno un loro peso. Sono quindi necessarie delle cure appropriate e tempestive. Soprattutto vanno incrementate e sviluppate in modo tale da consentire a tutti coloro che ne hanno bisogno di potervi accedere con facilità.
I “grandi” dal canto loro devono favorire le relazioni con i coetanei, ma anche con gli adulti (insegnanti e allenatori ad esempio). Altro punto importante è l’ascolto. Può aiutare a capire se ci sono problematiche in atto che potrebbero degenerare.