POS, estate bollente: per gli esercenti cambia tutto, sanzioni alle porte

A partire da luglio obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici. Il POS, però, potrebbe essere un vantaggio non solo per il Fisco ma anche per gli esercenti.

Sarà un’estate decisamente calda per gli esercenti. A partire dall’1 luglio, infatti, sarà obbligatorio per tutti disporre di un dispositivo per i pagamenti elettronici (POS).

POS pagamenti
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Ma, soprattutto, sarà tassativo accettare tale metodo di saldo per qualsiasi importo, anche i più bassi. In sostanza, il commerciante non potrà più sottrarsi alla richiesta del cliente di usare carte di credito e di debito per pagare la merce venduta, qualunque sia la cifra. Anzi, chiunque dovesse rifiutare una richiesta simile andrebbe incontro a pesanti conseguenze. Il POS, infatti, non sarà più solo uno strumento di pagamento ma anche di monitoraggio sul piano fiscale. E se prima rappresentava solo una possibilità messa a disposizione dei clienti, a partire dal mese di luglio sarà un metro di valutazione del Fisco a tutti gli effetti. I dati dei pagamenti, infatti, verranno trasmessi direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Una strategia che aveva sollevato qualche perplessità sul piano della privacy, con l’ente pronto a precisare che nessun dato relativo al cliente verrà acquisito dal Fisco. Diverso il discorso per quanto riguarda l’esercente: il POS sarà il primo indicatore circa la capacità di incasso dell’attività e, di conseguenza, per il raffronto fra quanto emerso dai dati dei pagamenti e quanto dichiarato dai contribuenti. La stretta è stata resa di fatto necessaria a fronte di una legge, quella introdotta nel 2014, quasi per nulla rispetta dai commercianti. Ora, il POS sarà obbligatorio e anche una lente di ingrandimento.

POS, stretta sugli esercenti: quali saranno le sanzioni

Le nuove regole non parlano solo di modalità di utilizzo ma anche di sanzioni specifiche. Chi non rispetterà l’obbligo, riceverà una sanzione di 30 euro, alla quale aggiungere il 4% del valore complessivo della transazione. In sostanza, si parla di una multa maggiorata in base alla transazione per la quale si è rifiutato l’uso del POS al cliente. Nel novero degli obbligati, oltre ai commercianti, figurano anche tutti i prestatori di servizi o prodotti al pubblico, inclusi quindi i professionisti, dai medici ai tassisti. Un obbligo generalizzato, utile a ridurre le potenziali opportunità di evasione fiscale ma anche il ricorso ai contanti. Due obiettivi in realtà intercambiabili visto che il Governo ha deciso di puntare su entrambi per abbattere reati come l’evasione e il riciclaggio.

Certo, a fronte di una normativa più restrittiva è innegabile che vi siano anche dei vantaggi. E anche per gli esercenti, ossia i più colpiti dalle nuove regole. Qualora vi sia un’attività esercitata che richiede degli spostamenti, il commerciante potrà portare il POS con sé e ricevere pagamenti ovunque, mantenendo regolare la propria posizione dichiarativa e non perdendo occasioni di guadagno. Non abbastanza, però, per convincere i più reticenti. L’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici entrerà comunque in vigore il primo del mese di luglio. Col tempo finirà per entrare anche a regime. Del resto, almeno su questo punto, il Governo ha deciso che non tornerà indietro. Meglio adeguarsi.

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