Bonifico, non sempre è la soluzione preferibile: quando è meglio evitarlo

Il bonifico è uno dei mezzi di pagamento preferiti dagli italiani ma non sempre è consigliabile utilizzarlo. Scopriamo quando è preferibile usare strumenti differenti.

Bonifico bancario o postale, uno strumento di pagamento pratico, veloce e sempre a portata di un click. Ottima soluzione ma attenzione ai casi in cui è meglio non utilizzarlo.

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Il Governo spinge i cittadini ad utilizzare mezzi di pagamento elettronici in quanto facilmente tracciabili. Negli anni la lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro ha assunto dimensioni sempre più imponenti coinvolgendo ogni contribuenti. Il Fisco monitora conti correnti, dichiarazioni dei redditi, i contanti in casa e ogni singola transazione di denaro. L’obiettivo è individuare i cittadini disonesti ma nel calderone dei controlli finiscono facilmente anche i piccoli e onesti contribuenti. In questo contesto è preferibile utilizzare strumenti di pagamento tracciabili in modo tale da non destare l’attenzione del Fisco. In fondo fare un bonifico è facile, veloce, pratico e si può procedere comodamente da casa in qualunque momento. Eppure anche dietro un bonifico possono nascondersi dei pericoli.

Bonifico, quando è meglio non utilizzarlo

L’uso dei mezzi di pagamento elettronici tracciabili è caldamente consigliato dal Governo. Basta pensare che in alcuni casi solo uno strumento elettronico consentirà di accedere a prestazioni o rimborsi come, ad esempio, la detrazione del 19% per le spese mediche nel modello 730. Carte di credito, carte di debito, Bancomat, assegni e bonifici sono i mezzi preferiti dai cittadini. Il bonifico, poi, ha il già citato vantaggio di poter essere eseguito ovunque e in qualsiasi momento. Un pericolo, però, è in agguato e si riferisce principalmente al bonifico istantaneo.

La sicurezza non verrà mai messa in dubbio dalle banche. La transazione è affidabile, i soldi transitano da un conto all’altro senza alcun pericolo e il PIN, la Password e le doppie autenticazioni servono proprio per garantire un passaggio sicuro al contribuente. Lo strumento può essere utilizzato non solo per transazioni di denaro all’interno dell’Italia ma anche per invii di soldi all’estero grazie all’introduzione dell’IBAN e del bonifico SEPA. In un massimo di tre giorni il denaro passerà da un conto all’altro pur trovandosi in capi del mondo opposti. E poi c’è il bonifico istantaneo con un tempo di attesa minimo per transazioni di importi inferiori a 15 mila euro.

Dove si nasconde il pericolo

Pochi minuti e i soldi passeranno dall’ordinante al ricevente, questa è la caratteristica del bonifico istantaneo. Un pericolo è, però, in agguato e non fa riferimento agli istituti di credito ma al meccanismo intrinseco dello strumento stesso. Scegliendo di emettere un bonifico istantaneo si perderà ogni diritto ad un rimborso nel caso in cui incorresse una problematica. A differenza del bonifico SEPA, infatti, l’ordinante non può impedire il trasferimento e il recupero del denaro una volta emesso. La velocità, punto di forza dello strumento, diventa, dunque, anche la maggior causa di pericolo. In conclusione, è sconsigliabile utilizzare il bonifico istantaneo per transazioni poco sicure in quanto effettuate con soggetti sconosciuti di cui non si conoscere l’affidabilità. L’affermazione, naturalmente, fa riferimento soprattutto agli acquisti online su siti poco noti.

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