Il caffè, una tra le bevande più amate, sembrerebbe essere correlato all’insorgenza dei tumori. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro lancia l’allarme.
Bere il caffè in un modo particolare è sbagliato; l’AIRC ha individuato una correlazione tra la bevanda e il cancro. Approfondiamo la questione.
Il profumo del caffè al mattino, una tazzina dopo pranzo a conclusione del pasto oppure nel pomeriggio accompagnato da biscottini, gli italiani amano assaporare la bevanda in qualsiasi momento della giornata. Un’abitudine a cui difficilmente si potrebbe rinunciare ma sulla quale occorre riflettere dopo l’allarme lanciato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Ricercatori scientifici sono arrivati alla conclusione di una possibile correlazione tra il caffè e l’insorgenza di un tumore in particolare. Ad incidere sulla corrispondenza la modalità con cui la bevanda viene assunta.
Caffè e tumori, cosa afferma l’AIRC
L’Agenzia ha effettuato degli studi i cui risultati hanno rilevato una corrispondenza tra caffè e tumori. Da qui l’esigenza di inserire la bevanda tra le sostanze potenzialmente cancerogene. Il problema nasce quando si assume più volte al giorno una tazzina di caffè caldo. Consumare più volte in una giornata una bevanda calda ad una temperatura superiore a 60/65° aumenta la possibilità di sviluppare un tumore all’esofago. Diversi studi hanno confermato tale teoria mentre sembra non avvalorata da indagini scientifiche la correlazione tra bevande calde e tumore allo stomaco, delle vie aeree superiori e digestive.
Il caffè, dunque, è stato inserito tra le bevande calde potenzialmente cancerogene del gruppo 2A. Se, invece, la bevanda non viene consumata bollente allora rientra nel gruppo 3 insieme al mate, una tipica bevanda dell’America Latina. Parliamo di un gruppo che identifica le bevande non potenzialmente cancerogene a dimostrazione del fatto che è la temperatura elevata ad incidere sulla possibile insorgenza dei tumori dell’esofago. Da qui la necessità di far raffreddare il caffè prima di berlo in modo tale da non mettere a rischio la salute.
Oltre al calore il numero
Mai bere la bevanda troppo calda, a temperature superiori a 60°. Gli amanti del caffè devono, però, prestare attenzione ad un altro aspetto che rende potenzialmente pericolosa la bevanda. Il riferimento è al numero di tazzine consumate durante una giornata. Il problema risiede in una possibile corrispondenza tra caffè e pressione alta. Gli studi non hanno dimostrato con certezza gli effetti a lungo termine ma hanno sottolineato un riscontro sul breve termine. Per questo motivo è sconsigliato assumere la bevanda prima di un’attività fisica quando la pressione sanguigna già aumenta per lo sforzo. In generale, è stato appurato come la dose giornaliera consigliata sia di 400 milligrammi per le persone in buono stato di salute mentre la dose scende a 200 milligrammi per chi soffre di pressione alta.