Antibiotico ritirato dalle farmacie dopo aver appurato la possibile pericolosità del farmaco. L’AIFA comunica il provvedimento indicando marca, lotti e cause.
Un nuovo ritiro coinvolge un medicinale molto utilizzato dalle famiglie italiane. Si tratta di un antibiotico e a lanciare l’allarme è l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Due settimane fa è stato reso ufficialmente noto il ritiro dalle farmacie di un farmaco firmato Pfizer, Accupril, un medicinale utilizzato per curare la pressione alta. La presenza di Nitrosamina ha reso immediato il ritiro ma non è stato l’unico farmaco a sparire dal mercato. Atenol-Mepha per il cuore e Ronaxan antibiotico sono stati oggetto di richiami e, ora, alla lista si aggiunge un altro antibiotico secondo quando comunicato dall’Agenzia del Farmaco. Si tratta di un medicinale usato per curare le infezioni anche gravi e, dunque, prescritto a pazienti già in pericolo e che necessitano di un intervento tempestivo.
Si tratta di un comune antibiotico, Tobramicina, utilizzato da tante persone nel nostro Paese. Le confezioni ritirate dalla farmacia sono TOBRAMICINA IBI Fiale da 100 mg/2 ml numero 033973013 con data di scadenza aprile 2023 e numero di lotto 0013167 e TOBRAMICINA IBI fiale da 150 mg/2 ml ml numero 033973025 con scadenza aprile 2023 e numero lotto 0013170.
Il farmaco è stato prodotto dalla ditta IBI Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini SpA presso lo stabilimento di Aprila in via Fossignano 12. L’avviso dell’AIFA è di non assumere l’antibiotico e di riconsegnare la confezione incriminata presso una farmacia. E’ possibile che l’acquisto sia avvenuto sotto forma di collirio, polveri, unguenti oftalmici, compresse o soluzioni da somministrare per via venosa o intramuscolo.
La Tobramicina è utilizzata per curare infezioni alle vie urinarie, infezioni polmonari, delle ossa ma anche per meningiti e setticimia. Parliamo di due infezioni molto gravi che richiedono una rapida risoluzione per non rischiare un aggravamento delle condizioni che potrebbe portare anche alla morte. La Tobramicina ha il compito di uccidere i batteri e di evitare una proliferazione degli stessi inibendo la sintesi delle proteine dei batteri stessi.
Aver riscontrato un problema di qualità nell’antibiotico significa prestare una cura non efficace per infezioni gravi dalle conseguenze devastanti. Le infezioni, ribadiamo, devono essere curate tempestivamente o i rischi aumentano. Basti pensare alla setticemia, ossia all’infezione del sangue, che se non presa in tempo può avere esiti letali.