L’esenzione IMU può essere richiesta dai coniugi per una seconda casa ma solamente soddisfacendo alcune condizioni. Vediamo quali.
Nuovi dettagli della normativa emergono per chiarire quando si può ottenere l’esenzione IMU prima casa per un secondo immobile di proprietà.
La questione IMU è argomento di grande interesse per gli italiani. La tassa sul possesso di un immobile di lusso oppure di una seconda casa è una spada di Damocle sulle teste di tanti cittadini. Se ci fosse un modo per evitare di pagarla sarebbero molte le persone che cercherebbero di metterlo in atto per evitare di sborsare cifre onerose. Sappiamo tutti che l’esenzione riguarda principalmente le prime case ad uso abitativo, le cosiddette abitazioni principali. Il riferimento è agli immobili presso cui si ha la residenza anagrafica e la dimora effettiva e abituale. Da qui un dubbio o meglio una speranza. Tanti proprietari di due abitazioni si chiedono se risultando uno dei coniugi residente nella seconda casa questa possa passare per prima casa e dunque possa godere dell’esenzione IMU. La questione è facilmente spiegabile con riferimento alla risposta data dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in un’interrogazione del 20 aprile 2022.
Esenzione IMU, quando si può ottenere per la seconda casa
Nell’interrogazione numero5-07902 del 20 aprile 2022 chiamata “Disciplina dell’IMU applicabile ai componenti del medesimo nucleo familiare” è possibile leggere la risposta al quesito inerente la possibilità di richiedere l’esenzione IMU per una seconda casa. Il riferimento è ai coniugi che hanno una doppia residenza. Diverse sentenze della Cassazione hanno, fino a poco tempo fa, negato ai coniugi la possibilità di ottenere due benefici di esenzione dal pagamento della tassa pur avendo registrate due residenze differenti. Con riferimento proprio a queste sentenze, i Comuni stanno inviando avvisi di accertamenti a tante famiglie con relazione all’imposta non corrisposta tra gli anni 2017 e 2021.
Lo scorso 24 marzo 2022, poi, la Corte di Cassazione ha comunicato che disconosce il diritto all’esonero dei pagamenti dell’IMU sulla prima casa qualora uno dei coniugi o componenti del nucleo familiare abbia la residenza in un Comune differente. Il testo recita “La commissione censura la disciplina nell’interpretazione della Corte di Cassazione secondo cui l’esenzione dall’imposta municipale unica (IMU) per l’abitazione adibita a dimora principale del nucleo familiare va esclusa qualora uno dei suoi componenti abbia la residenza anagrafica in un immobile ubicato in un altro Comune“
Qual è il significato della comunicazione?
Secondo la normativa in vigore, qualora i due coniugi avessero residenza in abitazioni diverse di Comuni differenti potrebbero godere dell’esenzione IMU per un solo immobile. Un’eventuale modifica di residenza, dunque, risulterebbe vana dato che il beneficio rimane legato ad una sola abitazione indipendentemente dal Comune di appartenenza. Esiste sempre, però, la possibilità di ottenere uno sconto, dettaglio che non tutti conoscono.
Concludiamo ricordando che l’interpretazione della Legge numero 160 del 2019 che chiarisce l’esenzione per un solo immobile in caso di doppia residenza e doppia casa di proprietà non è retroattiva e che coloro che riceveranno avvisi di accertamenti non potranno evitare un’eventuale richiesta di pagamento per gli anni di riferimento 2017-2021.