Da tassa detestata a possibile esenzione. Il Bollo auto potrebbe essere depennato dalla svolta sostenibile. Ecco in che modo.
Se si dovesse fare una classifica delle tasse più detestate dagli italiani, probabilmente sarebbe un ex aequo generale. Sì, perché difficilmente una di queste potrebbe essere considerata gradita.
Più interessante, forse, andare per antipatie. In questo caso, accanto al detestato Canone Rai, in vetta si piazzerebbe quasi sicuramente il Bollo auto. La tassa sul possesso di una vettura adibita al trasporto personale e alla circolazione stradale non ha mai incontrato grandissimi riscontri. Né ha mai figurato fra le tasse accettate in modo passivo. Basti pensare all’equivoco capitato nella fase centrale della pandemia, quando alcuni interventi ad hoc da parte delle Regioni (perché di tassa regionale si tratta, tranne che in un paio di casi) erano stati interpretati come uno stop a livello nazionale. Niente di tutto questo naturalmente. Almeno per ora, perché all’orizzonte si profila una variabile chiamata sostenibilità.
Incentivare l’acquisto di veicoli a basso impatto, meglio ancora se elettrici o ibridi, è uno degli obiettivi del Governo. Varato sia col Sostegni Ter che col recente Decreto aiuti. Una serie di incentivi destinati al settore dell’automotive, volti a sostenere quei cittadini che decideranno di procedere all’acquisto di una vettura di questo tipo. La quale, al momento, richiede un esborso decisamente maggiore rispetto a quelle alimentate da carburante standard. Un problema che il Governo ha tentato di limitare disponendo una serie di agevolazione anche per i motori a benzina e diesel meno inquinanti. A ogni modo, la spinta alla sostenibilità è l’obiettivo principale. E anche il Bollo auto potrebbe beneficiarne.
Bollo auto, stop per elettriche e ibride: l’ipotesi della sospensione definitiva
Ora come ora, i soggetti esclusi dalla tassazione sull’auto non sono molti. Solo alcune categorie sono esenti in modo definitivo (o provvisorio) dal versamento del Bollo auto, con possibili variazioni da Regione a Regione. Cosa c’entra questo con la sostenibilità? Semplice: fra gli incentivi previsti dal Governo, figura anche un’esenzione momentanea dalla tassa qualora si decida di acquistare una veicolo elettrico. Il periodo di affrancamento sarebbe di cinque anni. Un lustro pieno, privo della rognosa tassa annuale da versare allo Stato per il possesso della propria vettura. Certo, una prospettiva allettante ma forse non sufficiente a tamponare le spese comunque ingenti che necessiterebbe un’auto di questo tipo.
Resta comunque una buona opzione. Almeno per quanto riguarda l’elettrico. Per i motori ibridi, infatti, l’agevolazione c’è ma in modo differente, con possibili modifiche nella regolamentazione dell’incentivo da una Regione all’altra. Qualora decideste di acquistare un’auto con motore di questo tipo, sarà bene fare prima un giro sul sito dell’Automobile Club d’Italia (Aci), ossia l’ente che gestisce i pagamenti, per verificare se nel nostro territorio d’appartenenza l’amministrazione ha previsto un incentivo ad hoc. Anticipiamo che in molte Regioni è previsto un incentivo di questo tenore, almeno sul piano della riduzione. Qualcuno fa anche meglio: in Lombardia, ad esempio, l’esenzione provvisoria potrebbe diventare permanente per le auto elettriche. Per tutti gli altri, si può legittimamente sperare in un periodo di maggior relax, contando almeno su una riduzione. Meglio di niente.