Grandi marchi di tè con pesticidi all’interno sono stati segnalati dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs. Le sostanza dannose ci sono, le conseguenze per le aziende no.
Un’indagine ha rivelato la presenza di glifosato nelle migliori marche di tè nero e verde. Vediamo qual è la classifica stilata dalla rivista francese.
Bere una tazza di tè al mattino o al pomeriggio è una coccola che tanti consumatori si regalano. Tè nero, verde, giallo, freddo o caldo, ognuno ha preferenze diverse e associazioni differenti, con biscottini, una fetta di ciambellone oppure con pasticcini. Un’abitudine acquisita oppure uno sfizio solitario, ciò che occorre sapere è che alcuni grandi marchi contengono pesticidi in particolare glifosato. L’indagine è stata condotta dalla rivista francese Millions de Consommateurs e i risultati sono sorprendenti (in negativo). Sono sedici i tè contenenti sostanze dannose ma entro i limiti consentiti dalla Legge. Cosa significa questo? Che le aziende sono autorizzate a darci da bere – oltre che da mangiare – i pesticidi.
Tè con pesticidi, la ricerca francese
L’indagine è stata condotta su sedici tè neri e dodici tè verdi di marchi distribuiti in Francia ma presenti anche nei supermercati italiani. Le analisi delle bustine sono state condotte in laboratorio per ricercare sostanze dannose, specialmente pesticidi e glifosato. Solamente i tè biologici sono risultati privi di queste sostanze per la gioia dei consumatori. Le altre tipologie, invece, mettono a rischio la salute delle persone seppure la quantità di pesticidi presente non supera i limiti di Legge.
Eppure due marchi di tè verde hanno rivelato la presenza di quattro residui vietati in Europa ossia thiacloprid e acetamiprid (due neonicotinoidi) e clorfenapir e bifentrin (due insetticidi). Il tè nero, invece, presenta soprattutto glifosato nella stragrande maggioranza delle analisi (11 su 16). Causa di tutto questo è la mancanze della necessità di lavaggio delle foglie del tè. Inoltre, diverse varietà crescono in ambienti molto caldi che favoriscono la proliferazione del glifosato mentre in altri casi favoriscono la nascita di funghi e insetti e, di conseguenza, l’uso di insetticidi è indispensabile.
La classifica del marchi peggiori
Dai risultati dell’indagine è stata stilata una classifica dei tè peggiori e una dei tè migliori resa nota dalla rivista francese. Tra i peggiori marchi emerge al primo posto Twinings Original English Breakfast seguito da U Earl Grey e Auchan. I migliori tè, rigorosamente biologici sono, invece, Terra Etica, Clipper, Kusmi Tea, Bio Village e Jardin Bio. Come miglior prodotto non biologico la classifica cita Lipton Yellow Label.
Un ultimo risultato dell’indagine deve essere necessariamente riportato. In alcune bustine di tè biologico non sono stati trovati pesticidi bensì residui di insetti, peli di animali e sostanze plastiche.