Una piaga fin troppo frequente. Chi commette questo reato non rischia solo il sequestro dell’auto.
Brutta cosa l’incoscienza. Difficile che una inclinazione simile possa portare buoni frutti, anche se convogliata verso obiettivi virtuosi. Figurarsi se dovesse esserlo verso atti palesemente rischiosi e persino illegali..
Mettersi al volante di un’auto non prevede l’incoscienza. Anzi, avere accortezza sia verso le regole della strada che per l’incolumità di chi la condivide con noi è la regola base della guida. Del resto, fin da bambini ci viene insegnato a guardare alla strada con la dovuta prudenza, imparando praticamente subito il significato delle strisce pedonali o il significato dei colori del semaforo. Crescendo, fra influenze negative e ingenua sicurezza nell’incolumità assoluta anche in casi di evidente rischio, possono davvero nascere mostri. E piaghe stradali, come quella delle corse clandestine. Una pratica forse fin troppo mostrata sugli schermi ma che, in realtà, rappresenta una delle deviazioni peggiori per un guidatore.
La Legge parla chiaro: chi utilizza una strada pubblica per lanciarsi a tutta velocità assieme ad altre vetture in una sfrenata corsa “a chi arriva prima” commette un reato. Niente di strano se ci si pensa. Un comportamento simile mette a rischio non solo sé stessi ma anche ci sta intorno a colui che lo tiene. Senza contare chi, per caso e per sfortuna, viene coinvolto in eventuali (e purtroppo frequenti) incidenti. Una dozzina di anni fa, ad esempio, fu coinvolto un bambino di 8 anni, in macchina con sua madre quado un’altra auto ha centrato in pieno la loro. Solo dopo qualche tempo è stato appurato che quella macchina era “impegnata” in una gara clandestina assieme ad altre due vetture. Tutto in pieno giorno.
Corse clandestine in auto, la Legge non perdona: ecco quanto si rischia
La tendenza all’eccesso è qualcosa che, forse, accomuna tutte le generazioni nel momento del loro passaggio nella gioventù. Il problema, oggi come oggi, va filtrato anche attraverso la realtà che si vive, fin troppo schermata e popolata di falsi miti. Fra i quali, quello di un’illusoria incolumità. E’ chiaro che, nel momento in cui si verifica un’infrazione del Codice della Strada, sarà applicata la sanzione prevista. In questi casi, però, la punizione sarebbe decisamente più dura. Sempre che non sia stato il reato stesso a punire chi l’ha commesso. Nello specifico si fa riferimento all’articolo 9 del Codice della Strada, che vieta alle auto di ingaggiare delle gare di velocità. E questo vale sia per le quattro che per le due ruote. Come detto, non si tratta di una mera violazione amministrativa.
E’ chiaro che la contestazione verrà effettuata contro tutti i partecipanti alla gara clandestina. Durante la quale, come ovvio, non viene infranto solo il limite di velocità previsto sulla strada in cui si corre ma anche altre norme del Codice della Strada. La sospensione della patente sarà il provvedimento minimo, con estensione da uno a tre anni. Tuttavia, le pene potrebbero essere anche più severe a seconda della natura dell’infrazione: il rischio, infatti, è di una reclusione da 6 mesi fino a 2 anni, con sanzione applicata da 5 mila a 20 mila euro. Infine, il veicolo sarà sottoposto a sequestro con possibile confisca. A seconda delle conseguenze del gesto sconsiderato, potrebbero subentrare reati come l’omicidio stradale.