Diventa milionario al Superenalotto e si toglie la vita, bonus stufa a pellet e moneta da 10 lire che vale ben 25 mila euro: ecco tutti i temi caldi della settimana.
Una vera e propria fortuna, quella di diventare milionari per caso, magari grazie ad una vincita al Superenalotto, che a volte si trasforma in un vero incubo, tanto da portare, purtroppo, in alcuni casi, a compiere dei gesti estremi.
Tra i temi caldi della settimana, si annovera la possibilità di poter beneficiare, anche nel corso del 2022, di diverse e importanti agevolazioni, come ad esempio quella per l’acquisto e la messa in opera di una nuova stufa a pellet.
Ma non solo, se avete le 10 lire aprite bene gli occhi, in quanto alcuni esemplari possono valere fino a 25 mila euro. Entriamo quindi nei dettagli per vedere tutto quello che c’è da sapere in merito e soprattutto cosa sta succedendo.
Superenalotto, la fortuna si trasforma in tragedia: diventa milionario e si toglie la vita
I soldi non danno sempre la felicità. Lo sanno bene, purtroppo, alcuni giocatori che dopo essere diventati milionari hanno deciso di togliersi la vita. “I soldi ti fanno ricco. Il rispetto e l’educazione ti fanno signore“. È questa la frase scritta dal signor Gigi prima di morire, dopo aver vinto, circa 13 anni prima, una grossa cifra al Superenalotto.
Un messaggio che non è passato inosservato, quando, nel 2015, l’uomo si sarebbe tolto la vita presso la propria abitazione in quanto quella fortuna avrebbe reso la sua esistenza un incubo. Storie tristi, come quella di Gigi, purtroppo, accadono molto più spesso di quello che si possa pensare.
Basti pensare che, come evidenziato dal sociologo e consulente finanziario Don MacNay, sembra che circa il 90% di coloro che vincono più di un milione, dopo soli tre anni si ritrovi ad essere infelice e solo. Ma non solo, nei peggiori dei casi può arrivare purtroppo a togliersi la vita.
Bonus stufa a pellet, buone notizie in arrivo: chi ne ha diritto e come funziona
Anche nel corso del 2022 sarà possibile beneficiare di importanti agevolazioni come ad esempio quella per l’acquisto e la messa in opera di una nuova stufa a pellet. A tal proposito è bene sottolineare che non si tratta di un vero e proprio bonus, bensì di una detrazione da poter applicare al momento dell’acquisto, della messa in opera o sostituzione di una stufa a pellet.
Entrando nei dettagli è possibile beneficiare di una detrazione nel caso in cui si sia già beneficiato di un’agevolazione per la ristrutturazione e la riqualificazione del proprio immobile. Ad esempio grazie all’Ecobonus è possibile ottenere una detrazioni Irpef tra il 50 e l’85%, a seconda del tipo di unità immobiliare e fermo restando alcuni limiti di spesa.
In alternativa è possibile beneficiare di una detrazione del 50% per la stufa a pellet, fermo restando una spesa non superiore a 96 mila euro, grazie al bonus ristrutturazioni. Per poter usufruire di quest’ultimo, ricordiamo, le detrazioni devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi, in 10 rate da suddividere in 10 anni.
Monete, occhio alle 10 lire: alcuni esemplari possono valere fino a 25 mila euro
Le Lire hanno segnato inevitabilmente la storia del nostro Paese, tanto da essere in molti a ricordarle con affetto e aver deciso di conservare alcuni esemplari. Una scelta, quest’ultima, che può rivelarsi in molti casi una vera e propria fortuna. Basti pensare che vi sono alcuni esemplari di 10 lire che possono valere fino a 25 mila euro. Ma di quali si tratta?
Ebbene, bisogna sapere che la moneta da 10 lire ribattezzata Vittorio Emanuele II Regno di Sardegna, prodotta dalla Zecca di Torino e Genova e risalente al periodo compreso tra il 1850 e il 1860, se in ottime condizioni, può valere fino 12 mila euro. Ma non solo, a destare particolare interesse è la moneta da 10 lire denominata Vittorio Emanuele II Re Eletto, del 1860, coniata dalla Zecca di Bologna.
Quest’ultima raffigura l’immagine del sovrano alla quale è dedicata e il valore di questo esemplare, se conservato in perfette condizioni, può arrivare fino a circa 25 mila euro. Il valore scende a circa 6 mila euro nel caso in cui le condizioni non sono ritenute ottimali. Si tratta, comunque, di cifre indubbiamente molto alte.