Esemplari che hanno letteralmente dettato i tempi per quello che è oggi il mondo del collezionismo internazionale.
Ci sono monete che vanno concepite, immaginate, considerate in maniera del tutto anomala, per cosi dire, se guardiamo ad esempio a ciò che succede per la maggior parte di esse. Spesso ci troviamo di fronte ad esemplari che hanno insomma bisogno di un trattamento speciale, che spingono in qualche modo per essere decontestualizzate dal normale confronto tra versioni di monete.
In quella che è la logica in qualche modo dominante che contribuisce alla classificazione vera e propria degli esemplari di moneta che via via si presentano, per cosi dire in quel grandissimo contesto riservato che è il mercato dei collezionisti valgono una serie di incontrastabili elementi. Si prende in considerazione ad esempio, in alcuni casi la natura stessa della moneta. Si considera ciò che questa ha rappresentato nel corso degli anni, ciò che ha espresso e come lo ha espresso. Questo chiaramente non può valere per tutte.
Per quanto riguarda il nostro paese, sappiamo benissimo di quanto la nostra vecchia moneta, la lira, sia molto considerata tra le alte sfere del collezionismo mondiale. Ci troviamo praticamente di fronte alla moneta assolutamente perfetta con svariati esemplari capaci di fare nel vero senso della parola la storia. Versioni che hanno saputo raccontare il nostro paese come forse poche altre monete hanno saputo fare. Esemplari unici per svariati motivi, tratti e caratteristiche. Veri e propri gioielli che oggi il mercato riconosce come gemme assolute.
Parliamo di una moneta, facendo riferimento alla nostra cara vecchia lira che ha vissuto, per cosi dire, accanto al nostro paese in tre diversi secoli. Metà e fine ottocento, tutto il novecento ed i primi anni, primissimi per la verità del 2000. Cosa succede ad un certo punto in quello che è l’ideale legame tra un paese e la sua moneta è qualcosa di quasi mistico. Sta di fatto che oggi, questo legame è valorizzato al massimo proprio da quel mercato che di fatto alimenta la passione dei collezionisti. Un legame in qualche modo legittimato dagli eventi.
Monete, il taglio da 10 è l’orgoglio della vecchia lira: alcuni esemplari possono valere fino a 25mila euro
Numerosi gli esemplari tra quelli della vecchia lira che possono in qualche modo darci l’idea di quanto la stessa moneta sia valorizzata dallo stesso mercato. Tra questi un discorso a parte può forse essere fatto alla vecchia 10 lire che da sola è capace di proporre un numero incredibili di esemplari unici e di estremo valore. Il discorso, in questo caso può tranquillamente partire da metà ottocento. E’ di quegli anni infatti, esattamente tra il 1850 ed il 1860 la moneta da 10 lire ribattezzata Vittorio Emanuele II Regno di Sardegna. Prodotto dalla Zecca di Torino e Genova, l’esemplare in questione in ottime condizioni può arrivare a valere fino 12mila euro. 9mila euro invece per versioni in condizioni ritenute secondo i canoni, meno brillanti.
Altra versione assolutamente da tenere in considerazione è quella denominata Vittorio Emanuele II Re Eletto, del 1860. Coniata dalla Zecca di Bologna, la moneta raffigura chiaramente l’immagine del sovrano alla quale è essa stessa dedicata. Il valore di questo esemplare, conservato in condizioni ritenute perfette arriva a circa 25mila euro, parliamo di cifre altissime insomma. Il valore scende poi a circa 6mila euro in condizioni diverse da quelle ritenute ottimali, in ogni caso una cifra assolutamente alta che da l’idea di quanto effettivamente possa rappresentare la stessa moneta in questione.
Nei primi decenni del novecento invece arriva al conio la versione di 10 lire denominata Biga. Parliamo di un esemplare oggi valutato circa 1000 euro. Lo stesso esemplare però appartenenti alle serie tra il 1931 ed il 1934 può arrivare a valere anche 4mila euro. Nel 1936 arriva poi la 10 lire Impero, valutata circa 2mila euro. La sua versione del 1937 invece ad oggi è quotata per una cifra molto vicina ai 4mila euro. Nel dopoguerra poi spazio alle 10 lire che forse ricordiamo meglio, le versioni Spiga e Olivo insomma. Nel secondo caso, un esemplare di prova del 1946 può valere oggi circa 750 euro.
Una moneta che insomma ha saputo esprimere tutto il prestigio ed il fascino di una valuta legata indissolubilmente alla storia dell’Italia. Ancora oggi, i collezionisti di ogni parte del mondo fanno a gara per potersi aggiudicare gli esemplari più preziosi tra quelli appena elencati. Veri e propri tesori insomma, perle assolutamente uniche.