Nell’ambito di una miglioria costante nell’efficienza della Pubblica amministrazione, anche il cambio di residenza potrà avvenire online. Spid alla mano naturalmente.
Se dall’irruzione del coronavirus nella nostra vita sociale possiamo cogliere delle indicazioni, forse sarebbe il caso di guardare all’ambito della digitalizzazione. Un percorso già avviato che la pandemia ha accelerato per necessità e adeguamento alla situazione.
Una necessità come detto. Durante il lockdown si è trattato di un obbligo imprescindibile, mentre nella fase delle restrizioni si è cercato di ridurre al massimo le code presso i pubblici uffici, limitando il ricorso alle operazioni di persona e aprendo canali online sempre più perfezionati. Lo hanno capito per prime le banche e, in seguito, anche la Pubblica amministrazione ha implementato il ricorso ai propri servizi digitali, rendendo di fatto obbligatorio lo Spid e, di rimando, tutto quanto a esso correlato. Un modo non solo per ridurre l’afflusso agli sportelli pubblici ma anche per snellire la burocrazia delle pratiche e velocizzarne i tempi di esecuzione. Tutto nell’arco di un paio d’anni, segno evidente di un processo iniziato ben prima del Covid.
Le pratiche online sono decisamente comode, questo è innegabile. Al contempo, però, hanno scoperto il fianco della Pubblica amministrazione ai rischi del web, rendendo necessarie precauzioni informatiche per proteggere i dati dei contribuenti e, in caso di home banking, i loro soldi. A ogni modo, per quanto occorra prestare attenzione, la velocità e la comodità di non dover muoversi da casa rende le operazioni online sicuramente appetibili. E, soprattutto, declinate quasi a ogni tipo di pratica, incluse alcune impensabili come il cambio di residenza. Niente più file al Municipio: ora basta un click per trasferirsi da un’altra parte.
Certo, disporre di un collegamento a internet è essenziale ma è altamente improbabile che qualcuno non ne sia dotato. Superato il requisito base e comune praticamente a chiunque, si passa alle cose realmente serie. A partire dal 27 aprile sarà possibile effettuare il cambio di residenza direttamente sul portale dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr). Tramite lo stesso, inoltre, potranno essere effettuate le richieste per il rimpatrio per tutti quei cittadini iscritti presso l’Anagrafe Italiani residenti all’estero (Aire). L’obiettivo, oltre a facilitare le pratiche, è anche quello di accorciare i tempi: inviare la richiesta direttamente online premetterà di risparmiare tempo sia per il richiedente che per l’ente stesso, che potrà accedere immediatamente all’istanza tramite i propri database.
Anche per il cittadino sarà tutto molto semplice. Per cambiare residenza, una volta effettuato l’accesso tramite identità digitale, basterà compilare il modulo e inoltrare l’istanza, per sé e persino per i componenti della propria famiglia. Inoltre, è possibile inviare richieste per trasferire la propria residenza in un’abitazione già abitata da persone con cui si hanno vincoli affettivi o di parentela. E viceversa naturalmente. Come spiegato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, si tratta di un ulteriore step per il miglioramento dell’efficienza della Pubblica amministrazione. Altro vantaggio per i cittadini, la possibilità di monitorare lo stato di avanzamento della propria richiesta. In pratica, oltre allo stop alle file arriva anche quello alle… telefonate.