Il risparmio al supermercato passa per i grandi e noti marchi oppure per il brand associato allo store? Coop, Conad, Lidl, Eurospin, ogni negozio ha il proprio marchio; dove risiede la convenienza?
La domanda è se il risparmio è assicurato scegliendo i prodotti del marchio del supermercato piuttosto che noti brand.
Gli italiani sono chiamati al risparmio. I tempi sono bui, le previsioni pessime e il contesto in cui viviamo impone un’azione personale per cercare di arginare gli aumenti. L’economia è in forte crisi, prima a causa della pandemia poi per la guerra scoppiata in Ucraina e il disagio comincia a pesare sulle spalle delle famiglie. Da qui l’esigenza di mettere in pratica trucchi per risparmiare sulla luce e sul gas, sul pieno di carburante, sugli acquisti necessari appoggiandosi agli aiuti del Governo – si pensi al Bonus Rottamazione per acquistare una nuova TV in modo tale da poter continuare a guardare i programmi preferiti – oppure ad iniziative personali. In casa possiamo fare molto per ridurre i consumi; lasciare l’auto in garage scegliendo una soluzione alternativa agli spostamenti comporterà un risparmio per il portafoglio e, infine, la spesa al supermercato può essere gestita per impedire che mangiare diventi un salasso.
Gli italiani preferiscono acquistare i prodotti con il marchio del distributore. Questa preferenza è particolarmente sentita negli ultimi anni come dimostrato dall’aumento del fatturato del 12% tra il 2019 e il 2021. Le indagini sono state condotte da Iri-Information Resoursec e presentate nel XVIII Rapporto Marca by Bolognafiere. Oltre ad evidenziare la crescita dei profitti per i marchi del distributore, il report ha sottolineato una crescita maggiore nella primavera del 2020, periodo di lockdown dovuto alla pandemia da Covid 19. In quei mesi di chiusura, le vendite al dettaglio sono aumentate in generale ma soprattutto con riferimento ai prodotti con marchio del supermercato.
Statisticamente, considerando i vari articoli che i consumatori mettono nel carrello – non solo generi alimentari ma anche prodotti per la casa o la cura della persona – uno su cinque è del brand del distributore. Circa il 70% del fatturato dello store, dunque, è determinato dalla vendita di prodotti della linea base, quella più conveniente. Il 30%, invece, fa riferimento agli articoli delle linee specialistiche come quelle senza lattosio, senza glutine o bio.
Se nel 2021 la vendita dei prodotti Mdd si è stabilizzata determinando una leggera diminuzione della quota di mercato – dal 20,1 al 19,8% – nel 2022 stiamo assistendo ad una nuova impennata di acquisti degli articoli con il marchio del supermercato. L’esigenza di un risparmio maggiore incide notevolmente sulle scelte dei consumatori e gli aumenti generali degli ultimi mesi stanno riportando le persone verso la ricerca della convenienza proposta con i prodotti base dei brand degli store.
L’inflazione e la super inflazione stanno incidendo negativamente sul mercato – come sottolinea il Presidente dell’Associazione distribuzione moderna Marco Pedroni – e i prodotti Mdd rappresentano per tanti consumatori un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per poter acquistare articoli di qualità ad un prezzo più conveniente rispetto ai costi proposti dai marchi più famosi.