Per calcolare l’ISEE occorre indicare la giacenza media sulle carte prepagate. Scendiamo nei dettagli per capire se l’obbligo vige sempre.
La normativa prevede la necessità di indicare la giacenza media sulle carte ricaricabili – come la PostePay – distinguendo, però, tra carta con IBAN e senza.
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente serve per avere accesso a molteplici prestazioni erogate dal Governo. Dai Bonus sociali all’Assegno Unico, dal Bonus Asilo Nido alle agevolazioni sulle tasse universitarie. Il calcolo dell’ISEE è collegato alla presentazione della DSU, la Dichiarazione necessaria per attestare la composizione del nucleo familiare e collegarlo ai redditi e al patrimonio della famiglia. L’attestazione dell’ISEE va presentata per poter accedere, dunque, a tante misure che prevedono l’erogazione di aiuti economici dato che permette di conoscere la situazione reddituale e patrimoniale di riferimento. A concorrere al calcolo dell’Indicatore intervengono numerose variabili tra cui la giacenza media sulle carte prepagate in proprio possesso. Occorre differenziare, però, le carte con IBAN da quelle senza IBAN.
ISEE e giacenza media su prepagata, quando è necessaria
Per il calcolo dell’ISEE è necessario indicare sia la giacenza media sulla carta con IBAN che su quella senza IBAN ma occorre prestare attenzione al quadro di riferimento in cui inserire le informazioni. Nella sezione I del modulo FC2 della DSU bisogna inserire i dati relativi al saldo finale al 31 dicembre dell’anno di riferimento e alla giacenza media di tutti gli strumento in proprio possesso. Conto corrente, conti vincolati e liberi, conti di pagamento e di valuta ma anche gli estremi della carte prepagate con IBAN dato che corrispondono ad un vero e proprio conto corrente. Nello specifico dovranno essere dichiarate utilizzando il codice O1.
Diversamente, le carte prepagate senza IBAN dovranno essere indicate in un’altra sezione, la II dello stesso quadro FC2. Il codice da utilizzare in questo caso è 99.
Quali sono gli anni di riferimento?
Nel momento in cui si compila la DSU e si inseriscono i dati relativi all’ISEE occorre considerare che il riferimento è alla situazione reddituale e patrimoniale dei 24 mesi precedenti alla presentazione della domanda. Ciò significa che per l’ISEE 2022 bisognerà riportare redditi e patrimoni al 31 dicembre 2020. E’ importante sapere, poi, che la DSU e l’ISEE hanno validità nell’anno corrente. La scadenza dunque è fissata al 31 dicembre 2022 indipendentemente dalla data di invio della richiesta. Prima si inoltra la domanda, prima si potrà approfittare dei bonus e delle agevolazioni erogate dal Governo. Non sempre, infatti, è possibile richiedere gli arretrati oppure ci sono delle scadenze da non oltrepassare come per l’Assegno Unico Universale.