Qualora fosse un bambino a ricevere la diagnosi di diabete, la situazione sarebbe decisamente complicata per le famiglie. I supporti però non mancano.
Beneficiare di supporti specifici, nel momento in cui si soffre di una malattia, può essere un aiuto fondamentale. Sia in caso di assistenza diretta che di agevolazioni concesse ai nostri parenti.
La Legge 104 è stata pensata in quest’ottica: garantire assistenza sia economica che funzionale alle famiglie che vivono questo tipo di condizione. E questo vale per tutti, sia nel caso in cui sia un anziano o un adulto a soffrire uno stato di disabilità o di invalidità, sia si tratti di un bambino. E’ pur vero che, secondo quanto previsto dalle tabelle Inps, fra quelle per cui si concedono percentuali di invalidità esistono determinate patologie che, seppur gravi, apparentemente non manifestano sintomi esterni. Al contempo, però, sono in grado di logorarci dall’interno, fino a creare danni irreversibili se non curate per tempo. O comunque se non trattate al meglio durante la fase del loro sviluppo. Il caso del diabete è emblematico, specie nel momento in cui colpisce un soggetto molto giovane.
La diagnosi di diabete in un bambino può influire molto sulla serenità di una famiglia. Anche perché, manifestandosi in forma giovanile, la patologia potrebbe risultare più aggressiva e con conseguenze potenzialmente più serie. Questo richiede un monitoraggio costante, attenzione quotidiana, anche delle rinunce. Non è un caso che l’Inps possa arrivare a riconoscere a chi ne è affetto un assegno di invalidità fino a 525 euro al mese. Le varie tipologie di diabete sono inquadrate nelle tabelle dell’Istituto e danno diritto, in misura diversa, a delle percentuali di invalidità. Molto dipende dalla gravità della compromissione della produzione di insulina nell’organismo.
Monitorare il proprio organismo, specie nei livelli di insulina, è impresa difficile per un adulto. Figurarsi per un bambino o per un ragazzo in età adolescenziale. Ritrovarsi di fronte all’obbligo di condurre una vita costantemente sotto autocontrollo, al fine di evitare nefropatia, retinopatia e altre irreparabili compromissioni, è decisamente difficile da accettare. Qualcosa che richiede forza d’animo, oltre che delle risorse per far sì che le spese connesse possano essere sostenute senza problemi. Per il diabete di tipo 1, indispensabile sarà l’apporto esterno di insulina, da somministrare giornalmente (e più volte) con iniezione sottocutanea. Le agevolazioni aggiuntive rispetto a quelle previste scatteranno nel momento in cui la situazione sarà aggravata da ulteriori condizioni destabilizzanti.
La Commissione Medica Superiore dell’Inps, per il diabete mellito (il più frequente fra i bambini), ha disposto un riconoscimento ulteriore nella misura di 291 euro come indennità di frequenza. Un sussidio che va ad affiancarsi a quelli previsti dalla Legge 104, che già di per sé permetterebbe di usufruire di permessi retribuiti, congedi e sostegni economici. In caso siano bambini molto piccoli a soffrire la patologia, infatti, scatterà anche un’indennità di accompagnamento pari a 525 euro. E’ bene precisare, però, che le due misure non sono compatibili. L’assegno extra, in pratica, sarà valido solo in caso non venga già percepita l’indennità in questione. L’aiuto però resta.