Dal 1 luglio 2022 anche per i professionisti è previsto il Pos obbligatorio per consentire ai clienti che lo richiedono di poter effettuare la transazione
In quali casi sono previste le sanzioni per la mancata accettazione del pagamento con il Pos. Cosa dice la normativa a riguardo.
I pagamenti con il Pos rappresentano il futuro e ormai tutte le attività hanno l’obbligo di averlo e di metterlo a disposizione dei propri clienti. Una situazione che a breve riguarderà anche i professionisti che solitamente ricevono le loro parcelle attraverso bonifici e assegni.
Ma cosa succede a chi dal 1 luglio 2022 (giorno in cui entrerà in vigore l’imposizione) non sarà ancora in grado di garantire le transazioni con questo comodo mezzo? Per chi invece si rifiuta? Ecco tutti i possibili scenari.
Pos obbligatorio per i professionisti: le sanzioni in caso di rifiuto o mancanza dell’apparecchio
Il decreto legge numero 124 del 26 ottobre 2019 (articolo 15) convertito poi in legge, ha decretato l’obbligo per tutte le categorie di professionisti (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro e lavoratori autonomi) di accettare pagamenti elettronici e quindi con il Pos.
Un vizio di forma però ha reso impossibile l’applicazione della disposizione. Il decreto infatti non indica la sanzione da applicare per i trasgressori e ciò ha consentito di potersi cullare sugli allori vista la mancanza di un provvedimento volto a punire coloro che hanno respinto i pagamenti con carta o bancomat.
Il vuoto normativo però è stato colmato con la legge del 29 dicembre 2021 che ha convertito il decreto legge numero 151/2021. Grazie a questa è stata stabilita una multa di pari a 30 euro di base con l’aggiunta del 4% del valore della transazione rifiutata.
Il legislatore in un primo momento aveva stabilito l’entrata in vigore della disposizione a partire dal 1 gennaio 2023. Il decreto PNRR approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 aprile ha però cambiato le carte in tavola, anticipando il tutto al 1 luglio 2022.
Resta comunque un aspetto in sospeso. Questo scenario infatti è attuabile solo per chi nega la transazione e non per chi è sprovvisto di Pos. Una contraddizione su cui sicuramente i “furbetti” faranno leva per evitare di dotarsi del dispositivo.