Mai fidarsi delle catene WhatsApp. Sapere di preciso chi invia i messaggi è fondamentale. Dietro di essi potrebbe nascondersi una truffa.
L’uso di un’esca per ottenere un lasciapassare ai conti altrui. Una strategia quasi abusata dai truffatori online. La quale, però, continua a mietere vittime, anche fra i più preparati.
Il problema è perlopiù la distrazione, oppure l’emotività. Essere colti alla sprovvista da un messaggio è qualcosa che ci sta. Accettare senza riflettere inviti a cliccare su questo o quel link, inizia a diventare qualcosa da evitare seriamente. Sì, perché l’acume e la capacità di discernere fra un messaggio vero e uno falso è essenziale. Anzi, per la verità è l’arma principale di contrasto alle truffe online. Bisogna considerare che, perlopiù, i cybercriminali si affidano a canali rodati e di grande popolarità per piazzare i loro ami. Utilizzando sia strumenti di largo uso, come WhatsApp, che millantando nomi di grande rilievo, come l’Inps, l’Agenzia delle Entrate o famose catene di supermercati.
Il problema sorge quando è il mix che si palesa davanti all’utente. La diffusione di un messaggio fraudolento su WhatsApp, con coinvolgimento illecito di un nome rilevante. In questo caso, o meglio nel caso dei messaggi segnalati in questi giorni, il supermercato italiano Conad. Utilizzato come esca per mettere in atto uno dei raggiri più inflazionati ma, purtroppo, ugualmente efficaci. Ovvero, quello del cosiddetto “troppo bello per essere vero”. Un premio, palesato al potenziale cliente solo per ottenere la pastura giusta. Un cyber-attacco a tutti gli effetti, di portata abbastanza ampia da creare notevoli danni.
WhatsApp, allarme truffa: non date retta al messaggio che annuncia un premio
Tendenzialmente, il concetto è lo stesso del “non accettare caramelle dagli sconosciuti“, il quale ci viene insegnato fin da piccolissimi. Nel senso che, qualunque messaggio sbuchi dal nulla promettendo questo e quello, è chiaramente da prendere con le molle. Il caso del presunto premio messo a disposizione da Conad è lo smishing (truffa identica al phishing ma perpetrata via sms) per eccellenza e un esempio abbastanza calzante sia dei metodi che dei rischi. Anche perché, stavolta, il tentativo di truffa è messo in atto su WhatsApp piuttosto che via sms. Quindi, molto più pericoloso in quanto potrebbe rientrare involontariamente in delle catene e coinvolgere un numero più ampio di vittime.
Lo schema è abbastanza semplice: un messaggio avvisa il “cliente” di figurare fra i possibili vincitori di un premio, in occasione del sessantesimo anniversario della catena di supermercati. La quale, per le celebrazioni, avrebbe realizzato un sondaggio generico che permetterebbe di vincere addirittura 1.000 euro. Niente di tutto questo, visto che la stessa Conad ha fatto sapere di non aver mai messo in giro nessun sondaggio. Il supermercato ha inoltre una sezione apposita nel suo sito web, nella quale mette in guardia i clienti proprio da truffe di questo tipo.
Al momento, sembra che i truffatori si limitino a “profilare” chi cade nella trappola, senza svuotare conti visto che nessun furto è stato segnalato. L’invito inserito nel messaggio a girare lo stesso ad almeno 20 contatti, rende la truffa estremamente pericolosa. Vale lo stesso discorso: mai accettare caramelle e nemmeno inviti a far girare messaggi non nostri.