Ecco per quale motivo è stata disposta la chiusura di alcune tipologie di libretti postali entro la fine di giugno da parte di Poste Italiane
Lo strumento in questione nonostante il passare del tempo è rimasto sempre piuttosto in auge garantendo agli utenti la gestione dei propri risparmi.
I libretti postali sono degli strumenti di gestione del piccolo risparmio piuttosto diffusi in Italia. Hanno radici piuttosto profonde e soprattutto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 era di uso comune aprirne uno per i figli o i nipoti appena nati.
Col passare del tempo sono riusciti in qualche modo a sopperire al cambiamento sociale- Nonostante non siano più in cima alle preferenze degli italiani, c’è chi ancora li utilizza. Bisogna però sapere però che Poste Italiane ha comunicato una decisione piuttosto importante in tal senso. In pratica a giugno verranno chiusi alcuni libretti. Vediamo quali e soprattutto perché.
Libretti postali: ecco per quale motivo a giugno alcuni saranno estinti
Si tratta dei libretti dormienti, ovvero quelli su cui sono depositate cifre superiori a cento euro, ma sui quali non risultano operazioni da almeno dieci anni. In questo modo per Poste Italiane diventano più un peso che una risorsa, ragion per cui vengono estinti entro una data prestabilita.
Quindi onde evitare di ritrovarsi in questa situazione, è bene tenere d’occhio le comunicazioni dell’azienda postale. Infatti, i titolari di libretti postali ribattezzati dormienti, alcuni mesi prima della data di chiusura stabilita dall’ente ricevono l’invito a riattivare lo strumento in modo da scongiurarne la “demolizione”. Di fatto basta effettuare un’operazione o di prelievo o di deposito.
C’è tempo fino al 21 giugno 2022 prima che il drastico provvedimento venga attuato e che le somme depositate vadano perse. Per avere contezza della situazione, sul sito di Poste Italiane si può consultare una pagina specifica riguardante i libretti dormienti.
Una volta scaduto il termine, il denaro in giacenza sui libretti sarà devoluto a un Fondo gestito da Consap. A quel punto per recuperare i soldi bisogna inoltrare una richiesta ufficiale alla suddetta società e sperare in un esito positivo. Insomma, meglio pensarci prima.