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Economia e Finanza

Invalidità civile con tre o più patologie, occhio alla percentuale: la verità che non ti aspetti

Cosa cambia ai fini del calcolo della percentuale di invalidità civile complessiva in presenza di tre o più patologie? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Come si calcola la percentuale di invalidità civile in presenza di tre o più patologie? Entriamo nei dettagli e vediamo come funziona.

Foto © AdobeStock

Anche nel corso del 2022 è possibile richiedere e ottenere, purché in possesso di determinati requisiti, il riconoscimento dello stato di invalidità civile. A tal proposito, ricordiamo, abbiamo già avuto modo di vedere che evitare la visita di controllo per l’accertamento dell’invalidità civile è possibile.

Sempre soffermandosi su tale misura, inoltre, sono in molti a voler sapere se cambia, ed eventualmente cosa, ai fini del calcolo della percentuale di invalidità civile complessiva in presenza di tre o più patologie. Entriamo quindi nei dettagli per vedere come funzione e sapere tutto quello che c’è da sapere in merito.

Invalidità civile con tre o più patologie, occhio alla percentuale: tutto quello che c’è da sapere

In base a quanto si evince dal decreto ministeriale del 5 febbraio 1992, così come pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sono davvero tante le patologie riconosciute e per cui si ha diritto al riconoscimento di una determinata percentuale di invalidità. Ma come funziona in presenza di tre o più patologie?

Ebbene, in base a quanto si evince dalle tabelle pubblicate in Gazzetta Ufficiale, disponibili nella sezione Allegati, in caso di infermità plurime, vengono calcolate dapprima le percentuali relative alle singole infermità. “Di seguito, occorre tener presente che le invalidità dovute a menomazioni multiple per infermità tabellate e/o non tabellate
possono risultare da un concorso funzionale di menomazioni ovvero da una semplice loro coesistenza“.

Entrando nei dettagli vengono ritenute “funzionalmente in concorso tra loro, le menomazioni che interessano lo stesso organo o lo stesso apparato”. In alcuni casi è possibile trovare la relativa percentuale in tabella. In gli altri casi, invece, “valutata separatamente la singola menomazione, si procede a VALUTAZIONE COMPLESSIVA, che non deve di norma consistere nella somma aritmetica delle singole percentuali, bensì in un valore percentuale proporzionale a quello tariffato per la perdita totale anatomo – funzionale dell’organo o dell’apparato“.

Delle indicazioni generiche, che hanno portato, nel corso del tempo ad utilizzare, ad esempio, il calcolo con formula intermedia Salomonica. Una formula non indicata nel decreto ministeriale, ma che consente di ottenere una percentuale che si pone a metà strada tra la somma matematica e il calcolo riduzionistico di Balthazard. Per ottenere maggiori informazioni in merito alle modalità di calcolo e l’esempio di tabelle utilizzate dalle Commissioni dell’Inps, comunque, si invita a consultare il sito Medisoc.

Published by
Veronica Caliandro