I crediti impignorabili sono tanti: tra questi rientrano beni mobili e immobili ma a seconda dei casi anche oggetti di lavoro, casa, pensioni, stipendi e assegni di invalidità e sociali.
Quando un soggetto contrae debiti verso un’altra persona o con il Fisco parte dei suoi beni possono essere pignorati, altri invece possono esserlo soltanto parzialmente ed altri non sono pignorabili.
In genere la legge tutela il soggetto che in condizioni di indigenza ha diritto ad un minimo sostentamento. Pertanto, il creditore non può rivalersi su tutti i suoi beni indistintamente. Inoltre sussiste una notevole differenza tra i beni che non si possono pignorare a seconda di chi è il creditore: se è un privato avrà più possibilità di ottenere indietro i suoi crediti mentre maggiori sono i limiti se il creditore è il fisco.
A seconda del tipo di bene da pignorare esistono tre diverse tipologie di pignoramento. Il pignoramento mobiliare consiste nell’aggredire i beni mobili come elettrodomestici, oggetti di arredo, gioielli, contanti che si trovano all’interno di un’abitazione di proprietà del debitore.
Quello immobiliare riguarda invece appartamenti, ville, terreni o parti di essi. Il pignoramento presso terzi interessa i crediti che il debitore ha verso terze parti. Questo può concretizzarsi nel pignoramento della pensione, dello stipendio, del conto corrente o anche nel pagamento di fatture o nel canone di affitto.
Ma come anticipato ci sono beni che non si possono mai pignorare. Tra questi troviamo alcuni beni mobili che sono quelli fondamentali per la sopravvivenza o con un mero valore affettivo. Sono impignorabili vestiti e fede nuziale ma anche fornelli di cucina, frigorifero, armadio, letto e utensili che servono per la vita domestica.
Non si possono altresì pignorare beni combustibili e commestibili che servono per vivere per un mese all’interno della casa. Anche gli oggetti sacri e religiosi per la pratica del culto, scritti di famiglia, lettere e decorazioni al valore sono impignorabili così come animali da compagnia o specifici per l’assistenza.
Rientrano tra i beni impignorabili anche le armi che servono al debitore per svolgere un servizio pubblico. Infine non sono soggetti al pignoramento tutti i beni in usufrutto legale, ossia quelli ad esempio la cui proprietà è dei figli ma sono in usufrutto ai genitori. Per ciò che riguarda i beni utili al lavoro in genere si possono pignorare soltanto se si è appurato che il valore della vendita degli altri beni risulta insufficiente a saldare il credito ma comunque mai in misura superiore a un quinto.
La casa è un bene impignorabile soltanto se il creditore è il fisco e sussistono determinate condizioni: è il luogo di residenza, non è di lusso, il debitore non possiede altri immobili. Qualora il creditore sia un privato invece la casa si può sempre pignorare. Non si possono pignorare le somme versate in assicurazioni sulla vita e i loro premi ed anche gli assegni per l’invalidità come quello di accompagnamento o i sussidi sociali come il reddito di cittadinanza o la pensione sociale. La legge stabilisce come impignorabili anche i crediti alimentari, cioè l’assegno di mantenimento o gli alimenti.