Patrimoniale, torna l’incubo prelievo: “E’ per solidarietà”

La frase sui condizionatori non deve far dimenticare gli argomenti chiave del Def. I sindacati tornano in pressing sulla patrimoniale per i redditi alti.

 

L’ipotesi di spegnere i condizionatori sembra vada letta a metà strada fra la provocazione e l’avviso. Anche se appare difficile imputare ai cittadini una strategia di approvvigionamento energetico che, per lunghi anni, ci ha visto strettamente connessi alle fonti russe.

Tassa patrimoniale
Foto © AdobeStock

Collegamento che, oggi come oggi, appare quasi fatto di filo spinato. Il cui groviglio (che risponde ai connotati di un 40% di import per l’Italia solo per quanto riguarda il gas) dovrà necessariamente essere sciolto al più presto, nella speranza che non lasci troppe ferite. Il punto è che la frase a effetto del premier Mario Draghi ha lasciato sospeso il vero argomento chiave della conferenza, ovvero il Documento di economia e finanza. Meglio noto come Def. E il quadro dipinto dal presidente del Consiglio richiede quantomeno una riflessione, forse più approfondita che sul mero spegnimento dei condizionatori.

Del resto, si attendeva proprio il Def per cercare di capire meglio la linea di azione da qui ai prossimi mesi. Con l’attesa dose di scontro politico, non solo fra maggioranza e opposizione ma anche coi sindacati. E se dal punto di vista dei sostegni alle famiglie l’esecutivo apre a un confronto con le parti sociali, all’orizzonte (nemmeno troppo lontano) torna a ergersi l’ombra di una tassa della quale si è parlato a lungo anche durante la fase più dura della pandemia. Ovvero quando il peso della crisi era talmente forte da aver riportato a galla la possibilità che i cittadini contribuissero ad alleggerirlo direttamente col proprio reddito.

Patrimoniale e “prelievo di solidarietà”: la proposta dei sindacati

A ipotizzare il ripristino di una patrimoniale sotto forma di “prelievo di solidarietà” è stato il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Una proposta chiaramente destinata a far discutere, anche per i termini in cui è stata posta. L’intervento riguarderebbe i redditi più alti, con prelievo pari all’1% per i patrimoni sopra 1,2 milioni di euro, così da aiutare le famiglie colpite dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. Un prelievo forzoso che potrebbe creare un gettito da almeno 6 miliardi. Parola dei sindacati, che puntano a sollecitare i patrimoni più ingenti affinché la situazione economica sociale torni a equipararsi. In un periodo, peraltro, ancora di forti rincari.

Non sembra comunque aria. Specie perché il Centrodestra, come in passato, sembra opporsi fortemente all’ipotesi non tanto di una patrimoniale, quanto di una patrimoniale suggerita dai sindacati. Senza contare che gli argomenti chiave del Def, al momento, sembrano essere altri. In primis quello delle pensioni, ancorate a una misura ponte come Quota 102 e, a quanto pare, senza riforme all’orizzonte in grado di superare il sistema a fine anno. In pratica, almeno per ora, lo spettro vero e proprio sarebbe quello di un ritorno alla Legge Fornero. Questa sì una prospettiva davvero da incubo, con lo scoglio dei 67 anni che tornerebbe a farsi sensibilmente vicino per migliaia di lavoratori. E proprio quando ci si apprestava a chiudere col lavoro ben prima di affacciarsi sulla soglia dei 70. I prossimi mesi saranno decisivi.

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