Fisco, la lotta all’evasione fiscale si avvale di nuovi strumenti capaci di favorire l’individuazione dei furbetti. Scopriamo quali sono.
La tecnologia consentirà alla lotta all’evasione fiscale di compiere grandi passi in avanti. La vera svolta sarà possibile grazie al Sistema informativo dell’anagrafe tributaria.
Lo Stato deve recuperare le tasse non pagate illegalmente dai furbetti dell’evasione fiscale. A tal fine delega al Fisco le verifiche e i monitoraggi dei comportamenti dei contribuenti. L’ente agisce su più fronti occupandosi non solo dei classici raggiri – come ad esempio la mancata emissione dello scontrino fiscale – ma di tutti i movimenti effettuati sui conti correnti dai cittadini. Ogni transizione deve risultare regolare, il denaro di certa provenienza e nemmeno le donazioni di soldi tra genitori e figli sono al sicuro. Nel mirino del Fisco ci sono tutti i contribuenti e le armi utilizzate per identificare chi evade le tasse stanno diventando tecnologicamente più efficaci.
Fisco, le nuove armi per combattere l’evasione
Il Fisco sfrutterà l’intelligenza artificiale per arginare il più possibile il problema dell’evasione fiscale. A tal fine utilizzerà il sistema informativo dell’anagrafe tributario, uno strumento utile per recuperare dati e incrociarli con le informazioni dei vari archivi a cui l’Agenzia delle Entrate ha libero accesso. Il tutto dovrà accadere tutelando la privacy dei cittadini secondo le direttive approvate dal Garante della Privacy.
Tramite il sistema informativo dell’anagrafe tributario sarà possibile ordinare le banche dati a disposizione della PA e prendere materiale in modo mirato individuando le persone che evadono le tasse. Questo strumento in aggiunta con altri sistemi informatici e con un potenziamento dell’analisi del rischio consentirà di facilitare il compito di chi controlla e verifica le situazioni borderline.
Altre novità della Legge Delega
Tra le altre novità previste nella Legge Delega che sta per essere varata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze citiamo la razionalizzazione delle sanzioni per eliminare quelle formali o unicamente formali e l’inserimento di una clausola di salvaguardia a condizione che la riforma non crei un aggravio sull’imposizione tributaria.
Continuiamo con le precisazioni riguardanti i forfettari tassati sulla residenza. Lo scopo è garantire risorse fondamentali per Comuni e Regioni in modo tale da favorire una ripresa dopo due anni di pandemia e l’attuale crisi economica causata dalla guerra in Ucraina. Per raggiungere l’obiettivo, i mancati incassi derivanti dalle addizionali locali saranno sostituiti da una quota del gettito derivante dall’applicazione delle imposte sostitutive del regime dei minimi. Tutte le discussioni coinvolgeranno la commissione Finanze e sebben su diversi argomenti i partiti politici potrebbero trovarsi – come al solito – in netto disaccordo, per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale dovrebbero trovarsi tutti concordi nello sfruttare le nuove tecnologie per arginare la problematica.