Cioccolato, stiamo assistendo ad un’epidemia di salmonella. Ben 134 casi già segnalati in Europa; scopriamo i marchi incriminati.
L’Agenzia Europea per il Controllo delle Malattie ha segnalato 134 casi di salmonella. La contaminazione dovrebbe riguardate prodotti a base di cioccolato.
Un nuovo allarme spaventa i consumatori. Il mese di aprile è iniziato con l’arrivo di notizie preoccupanti sul fronte alimentare. Dopo la contaminazione da Escherichia Coli delle pizze surgelate Buitoni con la registrazione di oltre 70 casi e la morte di due bambini (le indagini sono ancora in fase di accertamento) arriva l’allerta riguardante prodotti a base di cioccolato. Nuovamente coinvolti nei ritiri i più piccoli, in special modo i bambini di età inferiore ai 10 anni. I casi attualmente registrati sono 134, il primo dei quali risale al 7 gennaio 2022. L’epidemia sembrerebbe essere partita dal Regno Unito ma in pochi giorni ha coinvolto tanti altri Paesi dell’Europa.
L’Agenzia Europea per il Controllo delle Malattie ha segnalato un’epidemia da salmonella Typhimurium in sette Paesi dell’Unione Europea. La causa dovrebbe essere il consumo di prodotti a base di cioccolato. Si è giunti a questa conclusione dopo l’accertamento che la maggior parte dei casi registrati riguarda bambini sotto i 10 anni.
Le conseguenze dell’infezione da salmonella si sono rivelate, in alcuni casi, molto gravi tanto da richiedere il ricovero in ospedale. Tra i sintomi la diarrea con sanguinamento. Le indagini sono ancora in corso per accertare con sicurezza la causa e l’entità della contaminazione. Intanto, le Autorità della salute pubblica di ogni Paese coinvolto stanno cominciando a ritirare alcuni prodotti dal mercato in base alle informazioni in loro possesso. In Italia i primi richiami sono stati avviati dalla Ferrero in relazione agli ovetti Kinder Schoko Bons. Accertata la contaminazione da salmonella, il ritiro si è reso necessaria per gli ovetti prodotti in uno stabilimento del Belgio. Nei prossimi giorni scopriremo se altri marchi sono a rischio.
Per non rischiare l’aggravarsi delle condizioni di salute è bene sapere come riconoscere l’infezione da salmonella. I sintomi solitamente sono accusati a distanza di 12/48 ore dopo l’assunzione del batterio. Parliamo di nausea, crampi addominali, febbre, vomito e diarrea acquosa se non con sangue. Normalmente la sintomatologia dovrebbe risolversi in circa quattro giorni ma le complicazioni sono possibili soprattutto in bambini, anziani e persone con malattie croniche. Gli adulti possono sviluppare un’artrite reattiva alcune settimane dopo l’ingestione.
Data la gravità della sintomatologia è bene non consumare i prodotti ritirati dagli scaffali dei supermercati per un allarme salmonella. Il Ministero della Salute aggiorna continuamente il portale con i nuovi richiami suggerendo ai cittadini sia di non assumere gli alimenti sia di riconsegnare il prodotto al punto vendita.