Canone Rai, cambio di rotta nel 2023. E c’è chi esulta…

Il Canone Rai tornerà a essere inserito in un bollettino a parte dal prossimo anno. E fra gli esenti, figura una particolare categoria di lavoratori.

 

Sarà un anno importante il 2023. Sul fronte pensioni, visto che è attesa la riforma che dovrebbe ridisegnare il sistema dopo Quota 100 (e Quota 102). Ma anche il Canone Rai si prepara a cambiare forma.

Canone Rai esenzione
Foto © AdobeStock

Attenzione: forma, non sostanza. La detestata tassa sulla tv subirà qualche variazione ma solo dal punto di vista pratico. La normativa che l’aveva allegata alla bolletta dell’energia elettrica verrà definitivamente archiviata, per ripristinare il Canone come bollettino singolo. Una decisione che si uniforma a una precisa richiesta europea. La quale, in qualche modo, trova giustificazione nei dubbi stessi che avevano accompagnato la scelta dell’allora Governo Renzi. Da una parte, la decisione mirava a evitare pratiche di evasione fiscale, presupponendo però che ogni nucleo familiare possedesse un dispositivo in casa per supportare i servizi tassati.

Allo stesso tempo, però, l’Europea aveva già alzato il pressing. Secondo Bruxelles, infatti, inserire il Canone Rai nella fattura dell’energia elettrica non figurava come pratica corretta in quanto i due costi non erano correlabili fra loro. Come detto, però, la novità arriverà solo a partire dal prossimo anno. Per il momento, i 90 euro annuali della tassa dovranno essere regolarmente onorate tramite il versamento di quanto dovuto per l’energia elettrica, senza distinzioni. A meno che non si rientri nelle categorie degli esenti. In questo senso, oltre ai più anziani e a coloro che non possiedono in casa i dispositivi adatti, esistono delle categorie di lavoratori che godono del diritto all’esenzione.

Canone Rai, c’è chi esente: niente tassa per questi lavoratori

Le regole per l’esenzione dal Canone Rai resteranno le medesime, anche quando tornerà una tassa con bollettino a sé stante. Per tutti i potenziali esenti, sarà obbligatorio presentare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate al fine di certificare la presenza dei requisiti richiesti per astenersi dal pagamento. Nello specifico, potranno procedere gli over 75 con reddito annuo inferiore a 8 mila euro e anche quei soggetti che dichiareranno l’assenza in casa di tv in grado di fornire il servizio. Un punto, questo, che negli ultimi mesi ha generato parecchi polemiche, animate soprattutto dall’ad del Gruppo Rai, Carlo Fuortes, che a più riprese ha rinnovato la propria proposta di inserire i dispositivi mobili nel novero della tassa. Al pari di altri Paesi europei, nei quali le tasse equivalenti sono più elevate.

Per il momento, proposta conclusa con un nulla di fatto. Il Canone Rai dovrà essere versato nella misura in cui si disponga di un televisore funzionante in casa. Qualora si trattasse di un vecchio apparecchio spento e non più funzionante, la dichiarazione dovrà parimenti essere presentata all’Agenzia delle Entrate. Ma si diceva dei lavoratori. A oggi, secondo quanto stabilito dalla Direzione Centrale Normativa e Contenzioso dell’ente, fra gli esenti figurano gli esercenti impiegati nella rivendita e nella riparazione dei televisori. Un affrancamento che scatterà in automatico: nella bolletta che arriverà loro, infatti, la quota del Canone non sarà addebitata. Un’ulteriore categoria, da affiancare ai diplomatici e ai militari stranieri di stanza in Italia.

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