Al giorno d’oggi sempre più persone scelgono di lanciarsi nel complesso mondo del collezionismo. Le ragioni di certo non mancano.
In alcuni casi si bada alla convenienza, i pensa a quanto si potrebbe tirar su, in termini di guadagni andando ad esempio a scovare la giusta moneta da rivendere. In altri invece si pensa semplicemente agli esemplari da custodire. La gioia, l’emozione che tale operazione in qualche modo comporta. Collezionare per pura emozione insomma, soddisfazione.
Che si tratti di monete o banconote il discorso cambia tutto sommato poco. Ci troviamo di fronte ad esemplari che bene o male condividono le stesse dinamiche di catalogazione. Per dirla nel modo più semplice possibile insomma possiamo affermare che in entrambi i casi esistono degli elementi, spesso simili che possono portare l’esemplare in questione ad un futuro più o meno radioso. Si parla di valore chiaramente, si parla di prestigio dell’esemplare stesso. Il tema è quanto collezionisticamente parlando questo “pezzo” può valere.
Che si tratti di monete o di banconote ad esempio è sempre di fondamentale importanza prendere in considerazione ad esempio il contesto storico politico in cui lo stesso esemplare è stato prodotto. La collocazione storica certo ci può raccontare praticamente tutto dello stesso esemplare. Cosa ha rappresentato per il paese, significato per la popolazione, cosa in qualche modo si è cercato di fare e di conseguenza la modalità di conservazione nell’immaginario collettivo e successivamente sullo stesso mercato dei collezionisti.
Monete e banconote, come riconoscere le più preziose: i casi più rappresentativi tra i vari esemplari
Al di la poi di quelli che sono i tratti che possono in linea di massima far schizzare il prezzo di una banconota o di una moneta, esistono alcuni elementi unici, distintivi che vanno a riguardare gli stessi esemplari. Pezzi unici ad esempio prodotti per un fine specifico che non è quello del semplice ingresso in circolazione come valuta da scambiare per l’acquisizione di beni o servizi. Nel caso specifico delle banconote, ad esempio esistono delle eventualità che spesso nemmeno consideriamo, semplicemente perchè non ne conosciamo proprio i tratti.
Il caso in questione potrebbe essere quello della banconota da 20 euro con una particolarissima scritta presente in diagonale lungo la sua stessa superfice. “Specimen” recita la scritta in questione, ma di cosa stiamo parlando esattamente? In alcuni casi, per alcuni esemplari insomma, la Zecca di Stato sceglie di omaggiare con una speciale stampa il presidente della Banca Centrale Europea, oppure una delle più alte cariche dello stesso Stato. In questo caso si stampano queste particolari banconote con la scritta di cui sopra in bella mostra.
Il valore di tali esemplari, soprattutto se tenuti in perfette condizioni di conservazione possono lasciare in effetti a bocca aperta. Si va dai 1200 ai 2000 euro. Chiaramente l’attenzione dei collezionisti di tutto il mondo è più che vigile sugli esemplari in questione. Arricchire la propria collezione con un “pezzo” del genere potrebbe voler dire davvero tanto. Altro aspetto da tenere fortemente in considerazione è quello che riguarda l’eventualità della presenza di errori di conio o di stampa. In quei casi si può arrivare in maniera altrettanto forte ad altissime valutazioni.
In alcuni esemplari ad esempio può mancare la data di conio, questo più nel caso delle monete, oppure il simbolo di distintivo della Zecca di Stato. Nei casi di cui sopra, andiamo verso valutazioni assolutamente eccezionali che chiaramente comportano anche forti responsabilità, quantomeno in ambito decisionistico. Migliaia e migliaia di euro per piccole imperfezioni, cosi come magari accade per esemplai coniati con specifici fini celebrativi o commemorativi. Un errore che vale il ricordo, l’esempio. Logiche particolarissime insomma, per un universo che definire complesso sarebbe davvero poco.
Collezionisti di tutto il mondo, insomma, orientati a scandagliare il web alla ricerca di monete e banconote preziose, di pezzi pregiati da scambiare, rivendere o tenere sempre per se. Collezionare del resto è anche e soprattutto questo, vivere quell’oggetto, emozionarsi per esso.