Morte sospetta per influenza suina. Se le indagini medico legali dovessero confermare la causa del decesso si potrebbe temere la diffusione del virus.
Influenza suina in Italia, possibile caso a Perugia. La preoccupazione sale mentre ancora si indaga sulle cause del decesso di una ragazza di 17 anni.
Il pensiero corre al mese di aprile 2009 quando un virus provocò un’epidemia di influenza suina. Basta un minimo accenno all’infezione e la preoccupazione dilaga. Tredici anni fa il pericolo partì dal Messico per diffondersi velocemente in tutto il mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconobbe la pandemia mondiale e ne annunciò la fine verso la fine dell’estate. Allora i morti registrati furono tra i 100 mila e i 400 mila. Un ritorno del virus influenzale di tipo A, chiamato anche influenza suina, sarebbe deleterio dopo più di due anni di Covid 19, quando le conseguenze psicologiche della pandemia si superano con difficoltà mentre occorre gestire le costanti preoccupazioni per altre vicissitudini fuori controllo. Eppure l’ipotesi è reale ed è legata alla morte di una ragazza di 17 anni a Perugia lo scorso 27 marzo 2022.
Influenza suina, come riconoscerla
L’influenza suina è simile all’influenza stagionale, ha un periodo di incubazione compreso tra 1 e 7 giorni e provoca febbre, brividi, tosse, raffreddore, mal di gola, mal di testa. Altri sintomi aggiuntivi possono essere vomito, diarrea, senso di affaticamento e dolori muscolari.
Per presumere la trasmissione del virus occorre essere stati a contatto diretto con suini infetti. Mangiare una fettina di maiale cotta, infatti, non permette l’infezione dato che le alte temperature uccidono virus e batteri. Le persone maggiormente a rischio sono, dunque, i lavoratori di fattorie, del macelli oppure chi lavora in allevamenti. Il virus, però, può essere trasmesso dalla persona infetta ad un altra mediante le secrezioni nasali oppure tramite un colpo di tosse dato che può insediarsi nella gola. Da qui si comprende la facilità di diffusione dell’influenza suina.
Come difendersi dal virus
Leggendo i sintomi del virus influenzale di tipo A, in molti avranno notato la corrispondenza con i sintomi del Covid e della variante Omicron. Al pari del Covid, le norme da seguire per evitare il contagio prevedono una frequente igienizzazione delle mani e degli oggetti toccati da altre persone, un lavaggio prima di toccare cibo o di portare le mani al viso. Bisogna starnutire nell’incavo del gomito ed evitare di disperdere fazzoletti.
In caso di sospetta infezione occorre ricordare che la sintomatologia può essere lieve e dunque non necessitare di un trattamento medico oppure più grave con necessità di ospedalizzazione. Nei casi più grave porta alla morte. Richiedere l’intervento del medico in tempo può servire per non rischiare un aggravamento soprattutto se si rientra tra i soggetti deboli per la presenza di malattie croniche come il diabete, l’asma, malattie renali, disturbi neurocognitivi e insufficienza respiratoria.