Niente più carta stampata. Il successo delle ricette dematerializzate convince l’Emilia-Romagna a proseguire sulla strada della sanità digitale.
Una misura pensata per agevolare le richieste in tempi di pandemia ma che, complice il successo, potrebbe restare anche dopo la cessazione dello stato di emergenza sanitaria.
L’Emilia-Romagna aveva adottato la pratica delle ricette dematerializzate con un intento ben preciso: favorire l’interazione fra i pazienti e il Sistema sanitario, accedendo alle ricette mediche in modo rapido e, soprattutto, senza bisogno di carta stampata né prescrizioni da consegnare direttamente alla farmacia. Per il ritiro dei farmaci, infatti, era sufficiente recarsi al banco esclusivamente con la propria tessera sanitaria. Indubbiamente una buona opportunità per i cittadini e anche per i medici di famiglia, decisamente agevolati dalla possibilità di trasmettere direttamente le proprie ricette, smaltendo la coda presso gli studi. Ecco perché la soluzione di emergenza sembra pronta a diventare definitiva.
Come spiegato da Il Resto del Carlino, la proroga delle procedure mediche semplificate contenute nell’ordinanza della Protezione Civile, ha proiettato i tempi di fruizione fino alla fine dell’anno. Il ritiro dei medicinali prescritti, quindi, potrà proseguire almeno per qualche altro mese tramite la strategia delle ricette dematerializzate. Quella che l’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, ha definito “la sanità del futuro”. Il giusto compromesso fra nuove tecnologie e semplificazione pratica. Una delle poche misure ad aver avuto realmente successo durante la fase più acuta della pandemia.
L’esigenza, come ha ricordato l’assessore, era quella di velocizzare, oltre che semplificare, le pratiche per i servizi ai cittadini. Le ricette dematerializzate sono state concepite proprio per rispondere all’emergenza, consentendo di ritirare i farmaci esclusivamente presentando la propria tessera sanitaria a fronte di una semplice prescrizione medica tramite sistema digitale. Chiaramente, una pratica che ha contribuito a snellire le procedure, evitando ai pazienti di doversi recare direttamente nello studio medico. L’esperimento riuscito, però, ha convinto l’amministrazione emiliano-romagnola a prorogare ulteriormente la misura. Il Dipartimento della Protezione Civile nazionale, che ha emesso il nuovo provvedimento, ha quindi avallato la soluzione.
Un nuovo passo verso quella “sanità del futuro” della quale ha parlato la Regione. Del resto, per quanto si tratti a tutti gli effetti di una procedura digitale, il sistema delle ricette dematerializzate non si è rivelato proibitivo nemmeno per i meno avvezzi alle tecnologie. L’obiettivo generale è quello di inquadrare le farmacie in un sistema più ampio di prossimità ai cittadini. Erogando i servizi velocemente ed eliminando progressivamente il ricorso alla carta. Un piano nel quale rientra anche il progetto del ticket digitale, volto ad agevolare i pagamenti da remoto.
Affinché il farmaco sia consegnato, sarà quindi sufficiente mostrare il numero della ricetta (fornito digitalmente e comunicabile anche via telefono o mail) e la propria tessera sanitaria. Senza contare che per i cittadini dell’Emilia-Romagna resta attivo anche il servizio di ritiro tramite il Fascicolo sanitario elettronico. In questo caso, andrà mostrato il codice a barre. Ma la comodità resta la stessa.