La fine dello stato di emergenza riguardante il covid ha comportato anche lo stop dei prezzi calmierati per alcuni importanti dispositivi di prevenzione
In particolar modo i tamponi antigenici e le mascherine potrebbero subire un aumento abbastanza considerevole. Ecco quanto potrebbero costare.
La fine dello stato di emergenza riguardante il covid rappresenta sotto molteplici punti di vista un segnale di ripartenza. Al contempo però bisogna considerare anche degli aspetti non propriamente positivi. Infatti la pandemia non si è ancora ufficialmente finita e con la conclusione del provvedimento potrebbero esserci anche delle conseguenze in termini economici.
Su tutte spicca lo stop delle norme dei prezzi calmierati per alcuni importanti dispostivi come le mascherine chirurgiche ed Ffp2 e i tamponi antigenici in farmacia. Ecco quindi quale scenario si prospetta d’ora in avanti.
Covid: quanto costano tamponi e mascherine dopo la fine dello stato di emergenza
Federfarma (associazione dei farmacisti) ha annunciato tramite una circolare che le mascherine chirurgiche non è più applicabile il prezzo calmierato a 0,50 euro disposto dall’ordinanza. Stesso discorso per le Ffp2 il cui “costo fisso” a 0,75 euro era previsto fino al 31 marzo 2022. Adesso le farmacie che hanno aderito al protocollo possono fissare a loro piacimento il prezzo da proporre al pubblico per i suddetti strumenti.
Non sono delle migliori nemmeno le prospettive inerenti i tamponi rapidi. Le farmacie continueranno ad effettuarli, ma è altamente probabile che si torni alla situazione antecedente all’accordo nazionale, quando questi costavano tra i 20 i 40 euro. Decisamente troppo per le tasche dei cittadini italiani, già falcidiati dall’aumento dei prezzi del cibo e delle bollette oltre che dal caro carburante.
Per effetto di ciò il Ministero della Salute sta valutando concretamente l’opportunità di prorogare alcune disposizioni inserite nel protocollo d’intesa. In particolar modo per quel che riguarda i tamponi in farmacia.
Altra iniziativa importante in tal senso è la lettera inviata da Federfarma alle farmacie che effettuano i test anti-covid con il chiaro invito di mantenere il prezzo calmierato attuale di 15 euro. Un modo per consentire a tutti di poter verificare la propria situazione in caso di dubbio, senza dover spendere cifre spropositate.