Forno, croce e delizia: consuma più di tutti ma non ce ne accorgiamo

Occhio non solo al come ma anche al quando si utilizza il forno. Da solo, infatti, è in grado di trascinare la bolletta a cifre record.

 

Molto spesso non ci si rende conto che il vero risparmio passa dalla gestione domestica dei propri dispositivi. Dalla caldaia agli elettrodomestici, tutto passa dall’oculatezza strategica.

Forno orario risparmio
Foto © AdobeStock

Ed è chiaro che più si risparmia nella gestione della propria quotidianità e meglio si arriverà alla fine del mese. Fin troppe volte, però, sono proprio queste le sfaccettature che, a nostra insaputa, proiettano i costi delle utenze verso prezzi record. Utilizzare in modo inappropriato un elettrodomestico, ad esempio, potrebbe compromettere seriamente la bolletta finale. Un ragionamento che vale per tutte le utenze naturalmente, ma in particolare per l’elettricità. Il pensiero del maggior consumo va di default ai grandi dispositivi, dal frigorifero alla lavatrice, passando per lavastoviglie e condizionatore. A volte, però, la differenza la fanno i più insospettabili. E non solo per il loro quantitativo di consumo.

Il forno, ad esempio, può essere tanto un alleato quanto un nemico del risparmio. Dal momento che il suo utilizzo, per quanto possa essere limitato, è di fatto inevitabile, sarebbe interessante conoscere alcuni dettagli specifici legati non solo alle modalità d’uso ma anche agli orari in cui si usa. Come altri elettrodomestici, anche il nostro caro vecchio forno consuma di più in determinati orari piuttosto che in altri. Certo, si dirà, i momenti d’accensione non possono variare di molto rispetto a quelli del pranzo e della cena. A meno che, naturalmente, non si tratti di cucinare un dolce per una festa o qualsiasi cosa sia destinata magari al giorno successivo.

Forno, l’insospettabile re del consumo: ecco come gestirlo

Beh, forse non è un caso che il forno sia l’elettrodomestico che in casa consuma di più. Tant’è che, spesso, è la sua accensione la ragione principale per un improvviso calo dell’alimentazione elettrica. E per riattaccare il contatore, molte volte, siamo costretti a spegnere qualcos’altro per poterlo utilizzare senza problemi. Non che questo ci fermi dall’usarlo. Specialmente se si è appassionati di cucina e propensi alla realizzazione di dolci. L’approssimarsi della Pasqua, in questo senso, potrebbe essere proprio uno di quei momenti dell’anno in cui il forno viene maggiormente adoperato, impennando i consumi. Basta un’ora e mezza, al nostro amico, per bruciare circa 1.5 kWh, senza necessità di raggiungere la massima potenza. Tanto per intenderci, una lavatrice non supera i 154 kWh all’anno.

Il problema, infatti, non è tanto il come ma il quando. O il quanto, se si punta a ridurre la frequenza del suo utilizzo. L’alternativa è infatti la fascia oraria, ossia utilizzare il forno nel momento in cui sono meno i dispositivi (anche solo un cellulare in carica) attaccati alle varie prese. Oppure, una buona soluzione per decurtare un buon 30% dai consumi totali, è l’utilizzo dell’elettrodomestico a modalità ventilata, decisamente più economica di quella statica. O, infine, spegnere il forno per gli ultimi 5 minuti di cottura. Non sarebbe una pazzia: la temperatura accumulata fin lì, per il tempo rimanente, sarebbe più che sufficiente per completare il ciclo di cottura. E mantenere il livello di guardia sulle spese.

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