Il processo di transizione ecologica passa anche dall’autosufficienza domestica. La luce è il primo passo. Ma col reddito energetico sarà sensibile.
Un sussidio per sospendere il pagamento della luce per sempre. Apparentemente impossibile, visto che le bollette altro non sono che le fatture del consumo domestico.
A ogni modo, il processo di transizione ecologica potrebbe premiare chi deciderà di adeguarsi alla strategia della sostenibilità. In particolare, l’attenzione può essere orientata al cosiddetto reddito energetico destinato alle famiglie che appartengono alle fasce reddituali più basse, proprio con l’obiettivo di azzerare almeno la bolletta dell’energia elettrica. Un sussidio a tutti gli effetti, per il quale sono state stanziate risorse pari a 200 milioni di euro, anche se è bene ricordare che, almeno per il momento, la misura non è operativa. Quando lo sarà, i fondi messi a disposizione serviranno per l’acquisto di dispositivi di risparmio energetico come i pannelli solari.
In sostanza, l’incentivo sarà volto al finanziamento dell’autoproduzione di energia elettrica. Un obiettivo non da poco, visto che per quanto contribuirà al risparmio sulle utenze domestiche ridurrebbe l’approvvigionamento dai consueti fornitori. Rideterminando in buona misura il mercato dell’energia. A fronte di un investimento sull’impianto di pannelli solari, si andrebbe a guadagnare quindi un risparmio di ben più lunga durata sulla spesa relativa alla luce. Con lo scopo parallelo del superamento del cosiddetto Bonus elettrico, anch’esso destinato alle famiglie a basso reddito.
Superamento e miglioramento. Perché il Bonus elettrico non copre totalmente le spese della bolletta e, di certo, non la elimina. Piuttosto, il Reddito energetico mira a fornire una serie di risorse che andranno a coprire in modo complessivo l’investimento necessario per l’installazione degli impianti. Misura più che mai urgente alla luce dei rincari portati dall’emergenza economica dovuta alla guerra in Ucraina (e non solo). In pratica, oltre a disporre di un reddito alternativo destinato all’energia elettrica, le famiglie a basso reddito potranno contare anche sulle risorse del Bonus sociale. Con lo scopo non secondario di aggiornare l’impiantistica energetica e coprire le spese obbligatorie.
L’indipendenza energetica domestica fa parte quindi del puzzle della transizione ecologica, anche a costo di ridisegnare l’assetto generale del mercato dell’energia. Il sussidio andrà di fatto a spegnere la bolletta della luce, adeguando il nostro Paese agli standard sostenibili richiesti dall’Unione europea all’inizio del nuovo corso targato Von der Leyen. Un risultato (qualora fosse raggiunto) tutt’altro che scontato visti i tempi che corrono, tali da aver reso necessario riconsiderare l’accensione delle centrali di carbone. Le strade alternative, però, a quanto pare non mancano. Parte del piano sostenibile passerà dalle famiglie a basso reddito, alle quali sarà consentito l’accesso al reddito energetico proprio per compensare le spese ingenti dell’ultimo periodo.