Affettati, quali fanno più male: la classifica completa è sorprendente

Alcuni insaccati e affettati sono più nocivi rispetto ad altri. Quali sono quelli che andrebbero evitati o consumati con minore frequenza

Prima di capire quali fanno più male al nostro organismo è bene conoscere la differenza che intercorre tra le due tipologie.

Affettati
Fonte Adobe Stock

Affettati ed insaccati sono prodotti che ormai la gente mangia con una certa frequenza. Abbinano gusto e velocità, due caratteristiche che si sposano bene con i ritmi frenetici della società contemporanea.

In pochi però considerano gli aspetti non propriamente salutari che derivano dal consumo reiterato dei suddetti prodotti. Gli insaccati infatti sono realizzati con carne macinata e poi messa in un budello. Non c’è differenza tra taglio e grasso, mentre gli affettati vengono fuori da tagli interi e la parte grassa si può facilmente rimuovere.

La classifica degli affettati e degli insaccati che fanno più male

Secondo i medici e i nutrizionisti abusare di alimenti di questo genere può provocare all’organismo diversi problemi, tra i quali si possono annoverare:

  • aumento di colesterolo,
  • infiammazione del tratto intestinale, 
  • aumento dei livelli di insulina nel sangue e diabete,
  • possibilità che aumenti il rischio di tumori.

Per effetto di ciò, un consiglio utile da seguire è quello di non assumere più di 60 grammi di salumi o affettati per 1 o al massimo 2 volte alla settimana. Nel dettaglio invece, ecco la classifica di quelli che fanno più male riportata dal portale “nonsapeviche.com”.

Insaccati

  • salame,
  • salsiccia,
  • wurstel, 
  • salamella, 
  • soppressata,
  • coppa,
  • mortadella.

Affettati

  • prosciutto cotto affumicato (meglio prediligere quello magro e di buona qualità per evitare anche la presenza di additivi e conservanti),
  • prosciutto credo (è preferibile uno meno stagionato o in alternativa la bresaola),
  • speck,
  • pancetta,
  • guanciale,
  • mocetta (tipo di Piemonte e Valle D’Aosta),
  • culatello (anche se è meno grasso del prosciutto crudo),
  • lonzino (stesso principio del culatello, ma è comunque preferibile non mangiarlo spesso),

In generale è bene dosare le porzioni dei cibi riportati nell’ultimo elenco perché contengono un quantitativo ingente di grassi e sono maggiormente ricchi di sale. Dunque, come tanti piaceri della tavola, il problema è l’abuso, per questo l’ideale sarebbe adottare una linea volta a concedersi qualche piccolo vizio senza però cadere nell’esagerazione.

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