Elettrodomestici, metà prezzo anche senza ristrutturazione: ecco come

Il Bonus per l’acquisto di elettrodomestici sarà consentito se la ristrutturazione è avvenuta nel 2021. Ma solo a determinate condizioni.

 

Detrazione del 50% su quelle che, a conti fatti, sono le spese più diradate nel tempo. A meno che non subentri una componente particolarmente legata alla sfortuna, chiaro.

Bonus Elettrodomestici
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Il Bonus elettrodomestici è stato confermato con la Manovra 2022 e consente di ottenere una detrazione importante sulle spese d’acquisto. A condizione che queste siano connesse a un immobile oggetto di lavori di ristrutturazione. L’Agenzia delle Entrate, però, ha fissato dei requisiti interessanti anche per coloro che non hanno eseguito degli interventi in tal senso, permettendo loro di accedere comunque all’agevolazione. Una variante importante del Bonus per gli elettrodomestici che, come chiarito dall’ente, consentirà di usufruire dei medesimi benefici fiscali, anche se a una condizione da rispettare. Gli interventi di ristrutturazione dovranno essere comunque eseguiti ma la fruizione del bonus sarà consentita anche se l’ultimazione risalirà a un anno prima della richiesta dell’incentivo.

Si tratta a tutti gli effetti di una misura anti-beffa. Ossia un’inclusione nel novero del bonus anche di chi ha eseguito i lavori di ristrutturazione da poco tempo. Magari prima che la Manovra confermasse il pacchetto. L’estensione della platea dei beneficiari sarà quindi estesa fino a comprendere coloro che hanno sostenuto le spese di ristrutturazione entro i 12 mesi precedenti al momento della presentazione dell’istanza. In pratica, figureranno fra gli aventi diritto non solo chi ha ristrutturato durante il 2022 ma, a determinate condizioni, anche chi lo ha fatto nel 2021.

Bonus Elettrodomestici, a quanto ammonta la detrazione fiscale

L’aliquota riconosciuta per i lavori eseguiti nel 2021 (e comunque non oltre 12 mesi prima della data di presentazione della richiesta di agevolazione) è del 50%. Per un importo massimo di 10 mila euro. Attenzione sempre alle date però, perché la fruibilità del Bonus elettrodomestici non potrà andare oltre il 31 dicembre 2022. Inoltre, per il prossimo biennio, è prevista una riduzione del limite massimo di spesa detraibile, il quale sarà portato a 5 mila euro. E’ la stessa Agenzia delle Entrate a stabilire i criteri che i dispositivi in questione (di fatto la base del risparmio domestico) dovranno rispettare, a partire dalla classe energetica. Quest’ultima, infatti, non dovrà essere inferiore alla A per i forni, mentre non dovrà scendere sotto la E per lavastoviglie, lavasciugatrici e lavatrici. F, invece, per frigoriferi e congelatori.

Saranno ammessi anche gli elettrodomestici privi di etichetta, a meno che non sia previsto l’obbligo. Bonus valido per i cosiddetti grandi dispositivi (frigoriferi, lavatrici e forni vari) ma sarà consentita l’agevolazione, con detrazione sempre al 50%, anche per microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, piastre riscaldanti, ventilatori e radiatori e, naturalmente, impianti di condizionamento. Per poter usufruire della detrazione fiscale, i pagamenti (anche a rate) dovranno per forza di cose avvenire con strumenti tracciabili. Niente di strano, visto che la misura della tracciabilità è stata posta come la base per il contrasto all’evasione fiscale e ad altre pratiche illecite. Bonifici quindi, ma anche carte di debito e credito. Riga rossa sui contanti ma anche sugli assegni.

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