La richiesta del bollo auto non pagato via e-mail è una truffa a cui prestare attenzione. Scopriamo come tutelarsi dal pericolo di perdere soldi.
L’Agenzia delle Entrate avvisa i cittadini di un pericolo che corre sul web. L’arrivo di finte e-mail con richieste di versamento del bollo auto non corrisposto.
I cyber criminali sono abili nel creare finte e-mail che sembrano provenire da noti istituti di credito, da Poste Italiane oppure dall’Agenzia delle Entrate. L’intestazione sembra quella dell’ente ufficiale e i cittadini cadono facilmente nella trappola. Il contenuto del messaggio, poi, tende a destabilizzare il contribuente informandolo di possibile conseguenze negative se non si segue la procedura indicata nel testo. Ultimamente, molte persone hanno segnalato l’arrivo nella casella di posta elettronica di messaggi su presunte dimenticanze del pagamento del bollo auto. Si tratta di malware o trucchi per attaccare o avere accesso al dispositivo dell’ignara vittima.
L’Agenzia delle Entrate ha informato i cittadini di un tentativo di phishing con riferimento ad alcuni tributi. L’e-mail truffa più comune avvisa il destinatario di un mancato versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel quarto trimestre 2021. L’ente di riscossione ha precisato che la missiva non proviene dall’amministrazione e ha comunicato di essere totalmente estraneo ai fatti. Allo stesso modo, molti utenti hanno segnalato l’arrivo di una e-mail sul mancato pagamento del bollo auto. Ricordiamo che l’avviso dell’omesso versamento della tassa non viene inoltrato telematicamente ma viene spedito all’indirizzo di residenza del debitore.
L’invito dell’Agenzia delle Entrate è di cestinare immediatamente l’e-mail con indirizzo del mittente simile a helpdeskenti@agenziariscossione.gov.it, non scaricare nessun allegato né cliccare su alcun link e non seguire le indicazioni riportate nel testo.
Dato che il numero di tentativi di phishing è in continuo aumento, l’Agenzia delle Entrate cerca di mettere sull’avviso i cittadini fornendo alcune indicazioni per riconoscere le finte e-mail. In primo luogo occorre ignorare le missive che richiedono di cliccare su un link, inserire credenziali o password per risolvere una qualsiasi problematica. Inoltre bisogna prestare attenzione ai messaggi che segnalano generici problemi di comunicazione con malware allegato e forniscono una password da usare per aprire un allegato. Allo stesso modo mai aprire e-mail che segnalano possibili incongruenze nelle liquidazioni periodiche IVA e contengono nell’oggetto la dicitura “ordine di custodia sul registro tributario”. Infine, occorre ignorare il messaggio sulla “Commissione parlamentare di osservanza sul registro tributario”.
Tutti i casi citati contengono, al pari dell’e-mail sul mancato pagamento del bollo auto, allegati con virus e contenuti che danneggerebbero il dispositivo, i cosiddetti malware. Questi sono utili ai cyber criminali per rubare dati personali, password e PIN. Per tutelarsi è consigliabile installare sul device un software anti-malware.